Wall Street parte male ma recupera velocemente in scia all’annuncio di nuove operazioni di M&A. L’investimento delle società americane in nuovi progetti di fusione e acquisizione è salito di oltre il 30% rispetto allo scorso anno e questo ha fatto aumentare la valutazione di molti titoli americani, specie di quelli a più bassa capitalizzazione. AstraZeneca, però, continua a resistere alla corte di Pfizer e questo mancato accordo penalizza il comparto farmaceutico. Sul mercato delle commodity si registra l’incremento delle quotazioni del greggio, che risentono delle tensioni politiche in Libia.
Parigi e Francoforte chiudono in rialzo
Chiusura contrastata per i listini di Eurolandia. In rialzo Parigi. Bene anche Francoforte, nonostante, nel suo ultimo report, la Bundesbank abbia fatto riferimento alla possibilità che l’economia tedesca possa risentire della maggior incertezza nei paesi in via di sviluppo e nell’Europa dell’est. In rosso tutte le altre piazze finanziarie. Nei giorni scorsi le Borse del Vecchio continente erano state sostenute dalle trimestrali societarie, ma gli ultimi dati macro relativi agli Usa e all’area euro hanno fatto scattare le prese di profitto. Ora le speranze per un nuovo rally sono legate all’impatto sull’economia reale di un eventuale intervento sul mercato monetario da parte della Bce.
Finanziari in ribasso a Piazza Affari
A Piazza Affari, il Ftse Mib ha chiuso a -1,6%. Al negativo effetto prodotto dallo stacco cedola di numerose blue chip, si è sommata la cattiva intonazione del comparto bancario e questo ha fatto scivolare Milano in coda ai listini europei. A guidare i ribassi sono stati Generali, UnipolSai e Unicredit, mentre Stm, A2a e Fiat hanno registrato i maggiori guadagni. Sul fronte del debito sovrano si registra la risalita dello spread sopra quota 181 punti base.
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