Partenza negativa per Wall Street che paga le deludenti trimestrali delle società del comparto retail, anche loro danneggiate nel primo trimestre dalle avverse condizioni climatiche che hanno bloccato gli Stati Uniti per diverse settimane. In assenza di dati macro rilevanti, gli operatori attendono la pubblicazione della relazione dell’ultimo meeting della Federal Reserve. Non ci sono dubbi che la Banca centrale darà seguito nei prossimi mesi agli acquisti di titoli di Stato. L’interesse del mercato è quindi concentrato sulle aspettative della Fed sulla crescita futura dell’economia americana. L’indice Dow Jones, nel frattempo, segna -0,21%. Il Nasdaq cede lo 0,31%.
Finanziari in rialzo a Piazza Affari
Le Borse del Vecchio continente hanno chiuso contrastate. Bene le piazze periferiche come Milano e Madrid, che hanno guadagnato rispettivamente lo 0,3% e lo 0,19%. In ribasso Londra sulla quale hanno pesato anche i conti di Vodafone, che ora prevede a fine esercizio un calo degli utili. Piazza Affari ha beneficiato dei miglioramenti del comparto manifatturiero, il cui fatturato, secondo i dati dell’Istat, ha registrato il miglior progresso degli ultimi tre anni. Buona intonazione anche per i titoli del settore finanziario, grazie ai rialzi di Intesa Sanpaolo, Bpm e Mediobanca. In base ai dati dell’Abi (Associazione bancaria italiana), le sofferenze sui crediti delle banche del Belpaese sono in calo e questo significherebbe un miglioramento della loro solidità finanziaria. Debole il settore del lusso, penalizzato dalle vendite su Ferragamo e Tod’s. Male anche Telecom Italia.
Tensione sugli spread
Sul fronte del debito sovrano si registra la risalita degli spread dei paesi periferici. Pesano, dicono gli analisti, i timori di una possibile vittoria alle elezioni europee da parte dei partiti populisti che criticano la moneta unica e gli accordi di stabilità. Il differenziale italiano si attesta sui 190 punti base, poco più alto di quello spagnolo che naviga poco sopra quota 180 pb.
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