Borse, prevale l'attendismo

Avvio debole per Eurolandia. Gli operatori preferiscono aspettare gli aggiornamenti macro della giornata prima di indirizzare il loro orientamento. Piazza Affari cede lo 0,26%. Tokyo ha chiuso a -0,24%.

Francesco Lavecchia 21/05/2014 | 09:48
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Seduta debole sui listini asiatici. Tokyo ha ceduto lo 0,24% frenata dalla decisione della Bank of Japan di non approvare nuovi stimoli monetari alla crescita dell’economia del paese. La Banca centrale nipponica sta portando avanti un piano di acquisto di titoli di stato (quantitative easing) per un importo mensile tra i 60mila e i 70mila miliardi di yen, ma alla luce degli ultimi dati macro gli analisti non ritengono che queste misure siano sufficienti a dare la spinta necessaria, anche a causa dell’innalzamento della tassa sugli acquisti. A Shanghai l’indice Composite ha guadagnato lo 0,84% sulla scia delle speculazioni che vorrebbero l’intervento del Governo di Pechino per sostenere le valutazioni sui mercati finanziari attraverso l’acquisto diretto di azioni di società a partecipazione statale. Hong Kong ha chiuso a -0,10%.

Spunti macro per Eurolandia
Avvio in ribasso sulle piazze finanziarie del Vecchio continente, in attesa degli appuntamenti della giornata. Sul fronte macro l’attenzione è rivolta al dato relativo alla fiducia dei consumatori dell’area euro e all’aggiornamento sulle vendite al dettaglio nel Regno Unito. Nel pomeriggio, invece, sono previste le dichiarazioni del presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, dalla quale il mercato si aspetta nuovi input sullo stato di salute dell’economia americana. Sotto osservazione anche le trimestrali societarie, che potrebbero dettare l’intonazione di alcuni settori.

Tonfo di Banca Carige a Piazza Affari
A Piazza Affari l’indice Ftse Mib cede lo 0,5%. Sul listino milanese pesa la cattiva intonazione del comparto bancario. In forte calo Banca Carige, sospesa per eccesso di ribasso sulla scia dell’incertezza circa l’esito del collocamento di una quota del 15% del capitale sociale da parte della Fondazione Carige. Debole anche Telecom Italia. Sul fronte del debito sovrano si registra il progressivo allargamento dello spread. Il timore di una forte affermazione alle elezioni europee dei partiti populisti, critici nei confronti dell’euro, hanno fatto salire il differenziale italiano a un passo dai 200 punti base. 

 

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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