E’ sempre più ampia l’offerta di Etp (Exchange traded product) su Borsa italiana. Nel primo trimestre, hanno debuttato 12 Etf e 24 Etc/Etn, per un totale di 36 prodotti. Per la prima volta sono arrivati replicanti sul reddito fisso globale, sui titoli di stato europei ad alto rendimento con copertura del rischio tassi e su quelli indonesiani. E’ stato quotato anche un Etf fisico sull’indice cinese Csi 300 e sono diventati disponibili una serie di Etn sui tassi di cambio (senza leva), sugli indici americani a leva 3 e su oro e gas naturale (a leva 2).
I numeri di Piazza affari
Secondo l’Osservatorio Etf del London Stock exchange group, in totale al 31 marzo, si contavano 838 strumenti. Il numero di contratti era pari a 824.998 (+5,95% rispetto al 1° trimestre 2013) per un controvalore di 19,82 miliardi di euro (+9,51%). Il patrimonio in gestione degli Etf ha raggiunto un nuovo record storico a quota 26,975 miliardi con un aumento del 34,18% rispetto a marzo 2013. I flussi netti sono stati pari a 1,81 miliardi. Con questi numeri, il listino italiano è il primo in Europa per contratti su piattaforma elettronica, con una quota di mercato che sfiora il 30% e il secondo per controvalore.
I maggiori scambi si sono concentrati sugli Etf azionari sui mercati sviluppati, ma nel corso del trimestre c’è stato un progressivo ritorno di interesse per gli emergenti. Resta alta, inoltre, la popolarità dei replicanti obbligazionari, nel segmento sia governativo che corporate. Infine, il segmento degli Etc/Etn ha registrato transazioni per un controvalore superiore ai 2 miliardi.
Piace l’indice italiano
A livello di singoli Etf, continua a prevalere l’interesse per quelli sul Ftse Mib, soprattutto tradizionali, ma anche a leva e short. Questi ultimi sono particolarmente adatti per chi vuole esporsi in modo tattico all’Italia, nella convinzione che possa fare meglio del resto d’Europa. In particolare, gli strutturati sono utilizzati da chi è estremamente ottimista nel brevissimo termine, da chi vuole proteggere il portafoglio, prevalentemente esposto a Piazza Affari, da improvvisi ribassi, oppure da chi scommette su un calo del listino.
Recentemente, la gamma di prodotti sugli indici italiani si è arricchita con la quotazione del primo Etf sulle società a media capitalizzazione, il Lyxor Ucits Etf Ftse Italia Mid Cap. Si espone ai 60 titoli quotati sulla Borsa Italiana a maggiore capitalizzazione dopo i 40 titoli che compongono Il Ftse Mib ed è complementare con quello tradizionale. Infatti, acquistandoli entrambi, si prende posizione in modo diversificato, sulle 100 società (60 + 40) più capitalizzate del listino milanese. Infine, il debuttante ha un'esposizione molto più contenuta verso le banche, è più legato all'economia reale e permette di mettere in portafoglio alcuni simboli del made in Italy nel mondo come Brembo, Brunello Cucinelli, Geox, Moleskine, Piaggio, Poltrona Frau, Recordati e Safilo.
I nuovi trend
Le tendenze più recenti, non solo in Italia, ma in tutta Europa, indicano un ritorno di interesse per i paesi emergenti, nonostante i dubbi sull’economia cinese e le tensioni politiche tra Ucraina e Russia. Secondo le statistiche di DeAWM (Deustche bank), i flussi a livello europeo sono stati di circa 1,2 miliardi.
Il mercato, inoltre, continua a mostrare vivacità in termini di nuove proposte. Recentemente Swiss&Global ha messo a disposizione degli investitori istituzionali italiani quattro Etf attivi, quotati sulla Borsa tedesca nel 2012. Permettono di investire sul mercato azionario globale, europeo, asiatico (ex Giappone) e sui paesi emergenti e adottano un metodo di replica fisico, senza usare derivati e ricorrere al prestito titoli. L’obiettivo è sovraperformare l’indice di riferimento usando modelli sistematici che considerano le valutazioni azionarie e le opportunità di investimento.
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