I dati dell’ultimo trimestre sono lo specchio della nuova strategia di Exelixis. Il calo del fatturato rispetto allo scorso anno è frutto delle decisioni di limitare la partnership con le big del pharma per la ricerca sui loro prodotti e di focalizzare gli sforzi sullo sviluppo di farmaci propri. Il mercato sconta i rischi di questa scelta e scambia le azioni del gruppo statunitense a prezzi largamente al di sotto del nostro prezzo obiettivo che è pari a 7,50 dollari.
Il futuro in un farmaco
Exelixis ha da sempre portato avanti l’attività di ricerca in collaborazione con altre società del settore in parallelo con lo studio e lo sviluppo di prodotti propri. Ma il successo di Cometriq ha convinto il management a pensare in grande. Il farmaco per la cura del cancro alla tiroide ha ottenuto l’approvazione dalle autorità di controllo statunitensi nel 2012 ed è sbarcato recentemente anche sul mercato europeo. Tuttavia il futuro di Exelixis dipende dall’esito dei test scientifici sull’efficacia del prodotto anche su altre tipologie di cancro molto più diffuse, come quello alla prostata. In caso di successo Cometriq potrebbe seriamente candidarsi a diventare un farmaco di largo utilizzo in tutti i centri oncologici.
Le previsioni degli analisti
Questa strategia però ha un rovescio della medaglia: l’aver distratto risorse altrimenti utilizzate per le partnership con le altre aziende farmaceutiche ha pesato sul fatturato, che nell’ultimo trimestre ha registrato un calo del 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre i maggiori costi di ricerca e di gestione hanno aggravato le perdite di fine esercizio, salite da 148 a 245 milioni di dollari. I nostri analisti, comunque, attribuiscono una probabilità del 50% al successo dei test e stimano per i prossimi cinque anni una crescita media del fatturato del 60% circa e il ritorno all’utile entro il 2018.
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