Seduta contrastata sulle principali Borse asiatiche. Il negativo andamento del prezzo dei metalli industriali ha penalizzato i titoli del comparto minerario, le cui perdite hanno vanificato il buon andamento del settore tecnologico. A Hong Kong l’indice Hang Seng ha guadagnato lo 0,22%, mentre lo Shanghai Composite ha chiuso attorno alla parità. Tokyo ha invece ceduto lo 0,34% in scia agli ultimi dati macro Giapponesi.
La produzione industriale è cresciuta al di sotto delle aspettative, mentre l’inflazione, anche a causa della nuova tassa sulle vendite, è salita oltre le previsioni. Sullo sfondo, poi, c’è il deludente risultato del Prodotto interno lordo negli Stati Uniti. L’economia americana è cresciuta meno del previsto. Molti analisti imputano il passo falso alle avverse condizioni climatiche, ma i timori di un rallentamento degli Usa potranno essere fugati solo quando saranno resi noti i dati del secondo quarter.
Spread in leggero aumento
Avvio debole sulle piazze finanziarie del Vecchio continente, in attesa che i dati macro della giornata diano una direzione all’andamento delle contrattazioni. In Germania verranno pubblicati i numeri relativi alle vendite al dettaglio, mentre in Italia saranno resi noti gli aggiornamenti sull’indice dei prezzi al consumo. Nel pomeriggio, invece, sarà la volta dei dati relativi alla fiducia dei consumatori americani e all’indice Pmi relativo all’attività economica nell’are di Chicago.
Piazza Affari viaggia attorno alla parità dopo essere salita in avvio a +0,30%. In ribasso Unicredit, che come Banco Popolare ha subito il taglio del rating da parte di Moody’s. In calo anche Fiat e Prysmian. In rialzo, invece, Atlantia. Spread in leggera salita attorno ai 165 punti base. L’euro è scambiato a 1,360 contro il dollaro Usa.
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