Wall Street sta viaggiando in altalena. I dati macro usciti oggi non hanno dato una indicazione precisa sulla situazione dell’economia Usa e gli investitori procedono con prudenza. I redditi personali sono saliti ad aprile dello 0,3% contro attese per un +0,4%. Nello stesso mese le spese per consumi sono inaspettatamente calate dello 0,1% su marzo. Il dato core indica che l'inflazione sta tornando a salire, ma non abbastanza per centrare il target fissato dalla Federal Reserve che, in più occasioni, ha detto di volere lasciare i tassi vicino allo zero per un periodo “considerevole” di tempo.
La fiducia dei consumatori, misurata dall’Università del Michigan è salita lievemente alla fine di maggio a quota 81,9 punti dagli 81,8 della lettura preliminare di metà mese. La performance odierna è leggermente inferiore alle attese degli analisti che prevedevano un rialzo a quota 82,5 punti. L'indice Pmi di Chicago a maggio è salito a 65,5 punti dai 63 precedenti.
Europa nervosa
Il nervosismo ha contraddistinto la seduta anche in Europa. L’atteggiamento cauto, spiegano gli analisti, è dettato dalle alte valutazioni raggiunte dall’equity in generale e dall’attesa per le decisioni che saranno prese settimana prossima dalla Banca centrale europea. Il numero uno dell’Eurotower ha parlato della riunione del 5 giugno come dell’occasione nella quale saranno varate misure di stimolo alla crescita della regione. Le opzioni sono di un taglio dei tassi a cui potrebbe affiancarsi un piano di iniezioni di liquidità.
A Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato +0,6%, gli acquisti sono stati guidati dal comparto bancario. Più cauta, ma comunque in crescita, Unicredit che è tra gli istituti a cui Moody’s ha ridotto l’outlook. Balzo per Autogrill grazie alle buone previsioni per il secondo trimestre.
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