Consigli da stock picker

Con i rialzi dei mercati le occasioni di acquisto iniziano a scarseggiare. Molti operatori sentiti da Morningstar incrementano le posizioni che hanno già in portafoglio. Altri guardano il vantaggio competitivo. Tutti aspettano una fase di correzione dei listini. 

Marco Caprotti 10/06/2014 | 15:08
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Il lavoro dello stock picker diventa sempre più difficile. Non è agevole, infatti, cercare buone occasioni d’acquisto in un mercato in cui scarseggiano i momenti di debolezza. Meglio, dicono gli analisti, chiedere indicazioni a quei gestori che, per i loro portafogli, seguono la strategia di selezione dei titoli in base ai fondamentali, non curandosi della situazione dei mercati e del contesto macroeconomico.

Giocare sul sicuro
“Il rally dei mercati americani degli ultimi cinque anni non ha solo portato l’indice S&P a guadagnare più del 150% rispetto ai minimi del marzo 2009. Ha anche lasciato gli operatori con poche idee su cui puntare per cercare rendimento”, spiega Gregory Warren, analista di Morningstar. “Da questo punto di vista, il primo trimestre e l’inizio del secondo del 2014 sono stati i periodi peggiori degli ultimi cinque anni. Ma, su tutti i mercati, quello che abbiamo notato, a partire dalla metà del 2013, è stata una mancanza di convinzione da parte dei money manager. Alcuni gestori hanno approfittato della corsa dei listini per vendere asset che ritenevano pienamente valutati. La maggior parte, invece, ha preferito giocare sul sicuro e investire su aziende che aveva già in portafoglio”.

Congiuntura vs azioni
Il problema vero, per chi va a caccia di singole aziende, è che i prezzi dell’equity, in generale, sembrano ormai incorporare le buone notizie che arriveranno dal fronte congiunturale. “La grande domanda per gli investitori – che, peraltro, non ha ancora trovato risposta – è se il miglioramento economico è tale da supportare le valutazioni delle azioni o se l’andamento dell’equity si stia adattando alle condizioni congiunturali”, continua  Warren. “Nell’attesa di trovare una soluzione a questo dilemma, gli stock picker continuano a scegliere aziende che hanno un ampio vantaggio competitivo (quello che Morningstar chiama Economic moat). Il risultato è che finiscono per muoversi quasi esclusivamente all’interno dei segmenti più difensivi come, ad esempio, l’healthcare che, ormai, sta raggiungendo prezzi che invitano alla cautela.

Gli spunti operativi
In generale le azioni coperte dall’analisi di Mornigstar a livello mondiale trattano leggermente a premio (1,03) rispetto agli obiettivi di prezzo. Fra i nomi più conosciuti che ancora non hanno raggiunto la piena valutazione, l’analista segnala Microsoft, P&G, Wal Mart e Pepsi. “Se la situazione congiunturale in alcune zone importanti dovesse peggiorare o se le crisi politiche in atto in certe aree iniziassero a condizionare i mercati, allora si creerebbe lo spazio per andare a cercare nuove opportunità di investimento”. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Microsoft Corp436,60 USD-0,10Rating
PepsiCo Inc152,79 USD0,87Rating
Procter & Gamble Co168,06 USD-0,67Rating
Walmart Inc92,24 USD-1,24Rating

Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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