L'Iraq si infiamma, le Borse scendono

L'aggravarsi delle tensioni nel paese fa salire i prezzi del petrolio e spinge gli operatori a vendere. A Milano scendono le banche. In controtendenza Finmeccanica che pensa a una cessione in Usa. New York vuole vedere i dati sulla fiducia dei consumatori.  

Marco Caprotti 13/06/2014 | 12:50
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Prosegue con il segno meno la seduta delle Borse europee. A pesare sui listini sono le tensioni in Iraq con la conseguente salita del prezzo del petrolio. Il contratto sul Brent scadenza agosto è in rialzo dello 0,54% a 113,03 dopo un massimo a 114,03 dollari al barile sui massimi da nove mesi, mentre il future sul Wti scadenza luglio sale dello 0,48% a 107,04 dollari al barile dopo un top a 107,56 (ieri ha chiuso sui massimi da nove mesi). La crisi è intensificata ieri, con l'avanzata dei ribelli jihadisti nell'Iraq del Nord e con la conquista di Mossul.

A Piazza Affari vanno male le azioni delle banche, fatta eccezione per Mps che, dopo avere più volte cambiato direzione di marcia, adesso sale. Mediaset accusa una flessione nell'attesa di novità sulla partita per il controllo della pay-tv spagnola, Digital+. In rialzo Finmeccanica, mentre il mercato si interroga sulla possibile cessione dell'azienda americana Drs.

New York cauta
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, l’andamento dei future indica che Wall Street aprirà all’insega della prudenza. Anche dall’altra parte dell’Atlantico i radar sono puntati sulle vicende dell’Iraq. Gli operatori aspettano anche i dati relativi alla fiducia dei consumatori

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Banca Monte dei Paschi di Siena6,18 EUR0,06
Leonardo SpA Az nom Post raggruppamento42,56 EUR0,59Rating
MFE-MediaForEurope Class B4,20 EUR-2,05

Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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