Seduta debole per i listini asiatici. L’escalation militare in Iraq inizia a preoccupare i mercati e le prime reazioni sono state una riallocazione dei capitali, seppur di piccola entità, verso i titoli energetici, che ora beneficiano della risalita del prezzo del greggio, e verso quelli obbligazionari. A Shanghai, l’indice Composite ha guadagnato il 74% sulla scia delle dichiarazioni del premier Li Keqiang che ha confermato le stime di crescita del Pil del paese per il 2014, mentre Hong Kong ha chiuso a -0,13%. A Tokyo, l’indice Nikkei ha ceduto l’1,09% per effetto del rafforzamento dello yen, salito ai massimi degli ultimi quattro anni sull’euro, e della cattiva intonazione del comparto auto.
Occhi puntati su Telecom Italia
Avvio negativo sulle piazze finanziarie del Vecchio continente. In attesa che gli aggiornamenti macro nell’Eurozona e negli Usa diano una direzione alle contrattazioni, gli operatori sono frenati dai timori per l’instabilità politica in Iraq e Ucraina. In mattinata, infatti, saranno resi noti i dati sull’andamento dei prezzi al consumo all’interno dei paesi aderenti alla moneta unica, mentre negli Stati Uniti verrà riportato quello relativo all’andamento della produzione industriale.
Piazza Affari apre a -0,17%. In evidenza i titoli del gruppo Mps. Banca Monte dei Paschi sembra voler consolidare il trend rialzista delle ultime sedute e guadagna il 4%. Bene anche Banca Mps Axa che segna +1%. Perdono terreno, invece, Pirelli, che cede oltre l'1%, e Telecom Italia. Si apre oggi la finestra (che durerà fino a fine mese) in cui sarà possibile chiedere lo scioglimento di Telco, la holding che con il 22,4% controlla il gruppo italiano.
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