La Cina e gli Usa danno una spinta all’Asia. L’indice Msci della regione ha chiuso in progresso dello 0,2% grazie agli ultimi dati macro che mostrano una crescita dell’attività manifatturiera nella prima economia emergente del mondo. Ma una parte del merito va anche alla buona tenuta di Wall Street che, venerdì, ha battuto nuovi record grazie all’ottimismo per l'economia americana.
In Giappone, chiusura in lieve rialzo per la Borsa di Tokyo trainata dalla ripresa del dollaro e dal contestuale indebolimento dello yen. Al termine degli scambi, l’indice Nikkei dei titoli guida ha terminato segnando +0,13%, toccando il livello più alto di chiusura da quattro mesi e mezzo. Il più ampio indice Topix, al contrario, ha ceduto lo 0,11%.
Europa negativa
Partenza in rosso per l’Europa, che attende a metà mattina gli indicatori sull'attività manifatturiera e dei servizi dell'Eurozona. Tutti i principali indici si muovono in discesa, Milano è la piazza più penalizzata, anche a causa dello stacco dei dividendi di sei blue chip (Terna, Enel, A2a, Exor, St e Moncler). Bper, nel primo giorno di aumento di capitale non mostra la volatilità che aveva caratterizzato Mps all'avvio della ricapitalizzazione. La banca senese, intanto, non riesce a segnare un prezzo in avvio e indica un teorico -11%.
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