Emma Wall: Buongiorno, sono Emma Wall. Alla Morningstar Investment Conference UK ho incontrato il responsabile multi asset di Old Mutual Asset Management, John Ventre, con cui ho discusso dell’argomento: azioni contro obbligazioni.
Grazie John.
John Ventre: Grazie Emma.
Wall: I bond non stanno vivendo un grande momento. La premessa è che le azioni offrono una migliore fonte di rendimento. Sei d’accordo?
Ventre: Forse, ma non bisogna dimenticare la diversificazione. Le azioni, ad esempio, non sono una buona scelta in un momento di deflazione. Quindi, anche se siamo cauti con le obbligazioni, pensiamo che abbiano sempre il loro posto in portafoglio. Stiamo invece cercando di gestire il rischio di tasso d’interesse all’interno della nostra allocazione a reddito fisso. Anche perché un investimento puramente azionario è al di là della soglia di rischio di molti investitori.
Wall: Hai menzionato la deflazione, credi sia un rischio reale per gli investitori?
Ventre: Penso ci siano un paio di fattori che potrebbero portarci verso un periodo di deflazione. Il primo riguarda il peso dei grossi debiti dei paesi; questo abbassa le possibilità di consumo e la domanda di beni.
L’altro fattore è meno immediato, ed è lo sviluppo tecnologico. Creiamo nuovi modi di eliminare il lavoro umano ogni giorno. Io non sono contrario alla tecnologia, è una cosa ottima per l’economia, ma questo potrebbe portare a un periodo di alta disoccupazione strutturale. E se ciò accadesse, la domanda crollerebbe.
Quindi, credo che la deflazione sia un possibile rischio, ma non sto dicendo che ci sarà sicuramente. Gestire il rischio di tasso d’interesse attraverso posizioni obbligazionarie, è un modo per proteggersi.
Wall: Parlando di azioni, nell’ultimo anno sono stati soprattutto i mercati sviluppati ad aver dato soddisfazioni. Credi che questo possa continaure? Come state strutturando la vostra allocazione azionaria?
Ventre: Innanzitutto, credo che ci sia una specie di sovrasemplificazione nel trattare questo tipo di tematiche. Spesso si parla di mercati sviluppati e di paesi emergenti come se fossero solo due asset class. In realtà i driver di crescita sono diversi all’interno dei mercati sviluppati, così come degli emergenti. In ogni caso, credo che ci siano delle ottime possibilità nei mercati in via di sviluppo. La Cina è incredibilmente a sconto. I rischi ci sono, ma il gioco vale la candela. Per quanto riguarda i mercati sviluppati, invece, il Regno Unito è a buon mercato e l’economia sta crescendo. Gli Stati Uniti, invece, ci sembrano a premio. Cerchiamo quindi di non ragionare in termini di sviluppati ed emergenti, ma di selezionare le migliori idee in entrambi i campi.
Wall: Grazie John.
Ventre: Grazie.
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