Seduta negativa per le Borse asiatiche che hanno seguito l'andamento al ribasso di Wall Street. L’indice Msci della regione ha finito la giornata in calo dello 0,4%. Le preoccupazioni per la situazione da guerra civile in Iraq fanno calare le richieste per gli asset più rischiosi come l’equity. A rimetterci sono stati soprattutto i titoli delle materie prime e minerari, fra i più legati agli umori della congiuntura mondiale. Fa eccezione il petrolio che, con le tensioni in Medio Oriente si scalda. In Giappone l’indice Nikkei dei 225 titoli principali ha chiuso in calo dello 0,71%. Gli operatori, tuttavia, insistono che i fondamentali delle aziende sono buoni e aggiungono che gli investitori stanno solo approfittando della situazione per portare a casa un po’ di profitti.
Europa debole
Nel Vecchio continente, apertura con il segno meno per le Borse di Eurolandia. Mentre le tensioni in Iraq continuano a destare preoccupazione, gli investitori si interrogano sulla ripresa nella regione che, dopo i recenti dati macro (soprattutto quelli sugli indici Pmi) sembra essere sempre più fragile. A Piazza Affari, come ieri, continuano a perdere quota le azioni delle banche. Quelle di Mps non riescono a fare prezzo. Mediaset è debole nell'attesa dell’esito dei diritti televisivi per le partite di Serie A di calcio. Ben intonate le Telecom Italia, in vista del consiglio di amministrazione di domani.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.