I migliori bilanciati battono la concorrenza grazie agli investimenti azionari nei farmaceutici e nei titoli del manifatturiero, settori che hanno fatto meglio del mercato mondiale negli ultimi dodici mesi. A rivelarlo è l’analisi, nota come Performance attribution, realizzata da Morningstar sui portafogli dei fondi JB Strategy Income EUR B e DNCA Invest Eurose A, usciti vincitori dal Morningstar Awards Italy 2014.
JB Strategy Income tradito dai finanziari
Il fondo JB Strategy Income, che è gestito dal 2012 da Rolf Streuli, è sempre riuscito a battere la media di categoria (bilanciati prudenti) negli ultimi cinque anni e si è spesso mantenuto nel ventesimo percentile. Il comparto deve il successo anche alla sovraesposizione nei settori dell’healthcare, dei beni di consumo difensivi e high tech, che sono tra quelli che hanno dato il contributo maggiore al rendimento del fondo, mentre ha pagato alcuni errori del gestore nel picking e nell’esposizione ad alcuni titoli del comparto finanziario. Il fund manager non si fa notare per una gestione particolarmente attiva. Il valore dell’alfa è prossimo allo zero e i titoli inseriti in portafoglio sono in larga parte quelli che compongono il benchmark di riferimento.
Health care e industria i punti di forza
Tra le azioni che hanno contribuito maggiormente al rendimento del 4,05% guadagnato negli ultimi 12 mesi dal fondo JB troviamo i farmaceutici Novartis e Roche, l’utility GDF Suez e l’americana Dover. Nel periodo considerato le quotazioni delle due aziende svizzere del pharma sono salite rispettivamente del 21% e del 15%, superando nettamente gli obiettivi di prezzo. I nostri analisti riconoscono a entrambe un forte posizionamento all’interno del settore (Economic moat) e raccomandano di attendere nuove fasi di debolezza prima di prendere posizione. L’utility francese ha registrato nel periodo considerato un +19% e ora viaggia in linea con la nostra valutazione che è di 21 euro. Le maggiori prospettive di crescita sono rappresentate dai mercati emergenti e dai progetti di estrazione di gas liquefatto, anche se l’azienda transalpina non potrà fare a meno della ripresa del mercato europeo.
Il rendimento delle azioni Devor ha sfiorato invece il +30% nell’ultimo anno, spinto da una crescita media del fatturato attorno al 7% negli ultimi cinque trimestri. Il gruppo americano è un conglomerato di più di 40 business diversi all’interno del settore manifatturiero. Molti di questi sono leader all’interno delle loro nicchie di mercato e questo garantisce alla casa madre elevati rendimenti del capitale. Il titolo, però, è scambiato a prezzi superiori alla nostra valutazione che è di 82 dollari per azione. A penalizzare la performance del fondo, invece, sono stati gli investimenti nei bancari Standard Chartered e JP Morgan, che hanno registrato in Borsa una perdita di poco inferiore al 9%.
DNCA Invest Eurose premiato dal picking
Il fondo DNCA Invest Eurose A, valutato dai nostri analisti con un rating Bronze, è attivo da poco meno di dieci anni e dal 2009 è gestito da Philippe Champigneulle. Il suo approccio alla selezione dei titoli in portafoglio è decisamente attivo, come testimoniato dal livello dell’alfa (di poco inferiore a cinque) e dal contributo che il picking ha dato alla performance del comparto. La preferenza del team di gestione va ai titoli value, cioè quelli maggiormente scontati dal mercato, ma i gestori non disdegnano l’extra-rendimento garantito dai generosi dividend yield di alcune azioni come ad esempio Sanofi e Vivendi. Negli ultimi 12 mesi le scelte che hanno premiato maggiormente sono state quelle di aver sovrappesato rispetto alla media di categoria i settori dell’energia, delle telecomunicazioni e dei beni di consumo ciclici e di aver puntato su titoli che hanno reso oltre il 60% come Bouygues, Orange e Lagardere.
Buoni per battere la concorrenza
Nel primo caso si tratta di una società francese prevalentemente attiva nel settore dell’ingegneria e delle costruzioni sia edili che infrastrutturali. E’ uno dei principali player europei in questo campo ed è presente anche nel business della telefonia mobile attraverso la controllata Bouygeus Telecom. Le quotazioni delle sue azioni sono salite sulla scia del miglioramento dei margini di profitto e degli importanti tassi di crescita realizzati dal segmento costruzioni, ma ora il prezzo di mercato si è portato a ridosso della valutazione dei nostri analisti che è di 37 euro. Orange ha reso il 74% nel periodo considerato, ma resta comunque scontata rispetto al nostro prezzo obiettivo che è di 15 euro. L’azienda ha sofferto in Borsa la negativa congiuntura economica della regione e la maggior concorrenza nel segmento mobile in Francia, ma la recente crescita dei suoi abbonati e il piano per la ristrutturazione dei costi del personale hanno trasmesso fiducia agli investitori.
Il titolo Lagardere, invece, ha realizzato una performance superiore al 50% contribuendo con 2,60 punti percentuali al rendimento del comparto nello stesso periodo. La società transalpina ha recentemente liquidato diverse attività secondarie per concentrarsi nel business dei media (radio, Tv, editoria). Il mercato ha apprezzato l’abilità del management nell’aver portato avanti un piano di disinvestimenti che ha creato valore per il gruppo e nell’aver ricollocato i capitali in maniera intelligente. Lagardere, però, opera in un settore ormai maturo, dal quale ci aspettiamo una crescita piatta del fatturato nei prossimi anni, e le sue azioni sono scambiate a prezzi ormai superiori al nostro fair value che è di 21 euro.
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