La raccolta degli Exchange traded product (Etp, acronimo che racchiude Etf, Etc ed Etn) prosegue quasi senza soste, segnando una crescita costante negli ultimi anni (clicca qui per leggere). I replicanti, infatti, vengono sempre più utilizzati come strumento per posizioni di breve periodo, perciò i rendimenti riflettono fedelmente quello che viene definito il sentiment degli investitori.
Secondo i dati Morningstar, nel primo semestre dell’anno tra il miglior Etp (in termini di rendimento) e il peggiore ci sono oltre 65 punti percentuali (prendendo in considerazione quelli quotati su Borsa Italiana ed escludendo i replicanti strutturati, cioè a leva o short). Prova del fatto che la scelta del prodotto fa la differenza.
Chi sale
Nonostante la medaglia d’oro vada a un Etf dedicato al mercato italiano (replicante di un indice fondamentale), è indubbio che i protagonisti di questo semestre siano stati India e Indonesia. Bene anche le aziende impegnate nell’estrazione dei metalli preziosi e il settore delle utility europee. Scompaiono dalla top ten le commodity agricole che avevano invece ben performato nel primo trimestre.
E chi scende
Sull’altro fronte, invece, non ci sono grosse novità. L’Europa dell’Est, in particolar modo la Russia, continua a risentire delle tensione tra Mosca e Kiev e della conseguente instabilità regionale. Continuano a essere in difficoltà anche investimenti alternativi come le terre rare e la replica dell’indice Vix, che traccia la volatilità del mercato.
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