Promossi sui mercati azionari e rimandati su quelli obbligazionari. E’ il risultato del primo test realizzato da Morningstar Italy sulle previsioni espresse nel semestre dai gestori che hanno partecipato ogni mese al sondaggio sui mercati finanziari.
Gli analisti hanno confrontato le probabilità dei diversi scenari espresse dai money manager a gennaio e sintetizzate nell’indice Miisi (Morningstar Italy investiment sentiment index) con l’andamento dei mercati nei successivi sei mesi (l’orizzonte temporale del sondaggio è semestrale).
Piazza Affari non delude
I gestori hanno previsto correttamente il rally dei mercati europei, statunitense ed emergenti. Nel dettaglio, l’Euro stoxx 50 è salito del 6,04% (dati dal 1 gennaio al 1 luglio 2014), confermando il sentiment che a gennaio era a 69,91 punti (in una scala dove ogni valore sopra i 50 punti indica aspettative al rialzo e inferiore al ribasso). Non ha smentito le attese neppure Piazza Affari, sulla quale i partecipanti al sondaggio erano ancora più ottimisti. Il Ftse Mib, infatti, ha guadagnato il 14,52%.
Hanno registrato performance positive anche l’S&P500 e l’Msci sui mercati emergenti. Ha disatteso le aspettative, invece, la Borsa di Tokyo, con il Nikkei che ha perso quasi il 6% a fronte di pronostici per un suo apprezzamento.
Le sorprese sui bond
Sui mercati obbligazionari, la capacità di previsione è stata minore. I gestori hanno correttamente indicato uno scenario favorevole al BTp italiano e più in generale ai paesi periferici. L’indice JPM Italy constant maturity a 10 anni ha reso oltre il 13%, mentre per quanto riguarda il Treasury statunitense e il Bund tedesco, gli indici hanno sorpreso in positivo, rispetto a un sentiment improntato al pessimismo. Le ragioni vanno cercate probabilmente nella domanda di titoli core da parte degli investitori istituzionali e nelle politiche monetarie della Federal Reserve e della Banca centrale europea.
E’ stato positivo anche l’andamento dei mercati obbligazionari emergenti, a dispetto di previsioni più pessimistiche. Queste aree hanno visto il ritorno degli investitori negli ultimi mesi.
Infine, l’analisi conferma la difficoltà per gli operatori nel fare previsioni sulle valute. Nel primo semestre, il rapporto tra euro e dollaro è rimasto sostanzialmente invariato (secondo il fixing della Bce, il 31 dicembre 2013 era a 1,3791 e il 1 luglio a 1,3688). Nonostante la volatilità di periodo, l’euro ha chiuso giugno a un livello di poco inferiore a fine 2013, a fronte di previsioni di un suo sensibile deprezzamento.
Occhio alle eccezioni
Il Miisi è un indice di sintesi, che ha raccolto nei primi sei mesi le previsioni di una media di 27 gestori per ogni rilevazione. E’ bene ricordare che i dati medi non tengono conto delle “sfumature” e ci sono stati alcuni (pochi) money manager che hanno eccelso anche negli scenari sui mercati obbligazionari e altri che si sono discostati in negativo dall’indice.
Morningstar Italy Investment Sentiment Index (MIISI)
Il Morningstar Italy Investment Sentiment Index (MIISI) è un indice di sentiment elaborato dal team locale di analisti di Morningstar. È basato su un questionario inviato ogni mese alle principali case di gestione e intermediazione italiane ed estere alle quali viene chiesta una previsione a sei mesi sui principali mercati azionari, obbligazionari e valutari. In particolare, gli intervistati devono esprimere il loro livello di confidenza rispetto a tre scenari di mercato (in crescita, stabile e in discesa). I risultati vengono aggregati al fine della costituzione dell’indice. I segmenti sono dieci: mercati azionari europei, italiano, statunitense, giapponese e emergenti; titoli di stato decennali tedesco, statunitense, italiano e debito emergenti; cambio euro/dollaro. Per ciascun segmento il valore massimo è 100 (certezza della crescita del mercato) e il valore minimo è 0 (certezza del ribasso). La base è 50, che indica una posizione neutrale o di mercato stabile.
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