VIDEO: Commodity alla riscossa

Francesco Palladino (MoneyFarm): dietro al rimbalzo delle materie prime c’è la ripresa, ma anche fattori imprevedibili. I metalli verranno trascinati dalla Cina. E per l’agricoltura, occhio a El Niño.  

Valerio Baselli 16/07/2014 | 10:27
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Valerio Baselli: Le materie prime sono da sempre considerate un’asset class che può giocare un ruolo importante in portafoglio, grazie alla loro bassa correlazione coi mercati azionari e alla loro naturale funzione di copertura dall’inflazione. Tuttavia, il mondo delle commodity rimane molto vasto e complesso.

Oggi ne parliamo con Francesco Palladino, analista di MoneyFarm, società di intermediazione mobiliare e di consulenza. Buongiorno Francesco e grazie di essere qui.

Francesco Palladino: Buongiorno.

Baselli: Il 2013 è stato un anno piuttosto deludente per le commodity, che cosa è cambiato nella prima parte del 2014?

Palladino: Sicuramente ci sorprende vedere le commodity come la migliore asset class di inzio anno. Da una parte abbiamo avuto dei fattori macroeconomici abbastanza prevedibili che hanno portato al rialzo, come la ripresa delle economie sviluppate dai postumi della recessione, e sappiamo che le materie prime sono legate alla crescita economica mondiale. Dall’altra, finalmente, il riemergere dell’inflazione; anche qui, le commodity vengono usate come hedge verso degli shock inflazionistici.

Quindi, da una parte ci sono stati questi fattori macro abbastanza prevedibili, dall’altra ci sono stati dei fattori specifici, non prevedibili. Ad esempio, la forte siccità in Brasile, in un periodo tipicamente molto piovoso, ha portato al rialzo del prezzo del caffè. Oppure, il prezzo del grano è lievitato visto che l’Ucraina è il maggior produttore ed è successo quello che sappiamo. O anche lo sciopero in Sudafrica dei minatori che ha fatto schizzare platino e palladio.

Baselli: Entrando un po’ più nel dettaglio delle macro categorie di materie prime, quindi energia, metalli, agricoltura. Qual è a oggi, secondo voi, la categoria più interessante e perché?

Palladino: Potrebbero avere ottime performance i metalli, perché sono fortemente influenzati dall’attività manifatturiera in Cina, le cui ultime due letture mensili sono state positive, dopo un periodo di contrazioni, come se il ciclo economico decrescente della Cina fosse arrivato ormai al fondo e adesso stesse risalendo. E i metalli sono fortemente influenzati dall’attività cinese.

Baselli: E per quanto riguarda l’energia e l’agricoltura?

Palladino: Le materie prime agricole potrebbero beneficiare del fenomeno atmosferico El Niño, che in media si verifica ogni cinque anni e questo dovrebbe essere il suo anno. Ci sono ottime probabilità che si verifichi e questo potrebbe portare problemi alla produzione e quindi aumenterebbe i prezzi.

Baselli: Spieghiamo velocemente cos’è El Niño.

Palladino: E’ una perturbazione atmosferica, dovuta all’incontro tra varie correnti, che genera tempeste e piogge. Invece, per le materie prime energetiche, abbiamo visto lievitare il prezzo del petrolio, sia quello americano WTI che quello europeo Brent. Prima nel periodo di febbraio-marzo allo scoppiare del conflitto Ucraina-Russia, e anche in questo momento a causa della rinnovata attività terroristica in Iraq. Anche se qui c’è da fare una considerazione: i conflitti in Iraq stanno interessando la parte settentrionale, mentre la maggior parte della produzione avviene nella parte meridionale, quindi per adesso i mercati stanno prezzando il fatto che prima o poi ci sarà un problema nell’offerta, ma in realtà se il conflitto non dovesse estendersi al sud potrebbe esserci un ribasso nei prezzi.   

Baselli: Ecco, tornando un secondo a parlare più approfonditamente di metalli preziosi, qual è il vostro outlook per la seconda parte dell’anno su oro e argento?

Palladino: Su oro e argento possiamo fare un unico discorso, perché fondamentalmente si muovono assieme. C’è l’inflazione in rialzo in America e in Giappone, quindi l’oro potrebbe apprezzarsi. Il metallo giallo è uscito dai portafogli d’investimento perché in un certo momento ha perso la sua proprietà di diversificazione, questo è durato dal 2009 al 2013, adesso però la correlazione con le altre asset class è tornata bassissima, quindi sempre più investitori stanno tornando sull’oro. 

Baselli: Grazie mille a Francesco Palladino.

Palladino: Grazie.

Baselli: Per Morningstar, Valerio Baselli, grazie per l’attenzione.

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Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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