Pirelli non delude le attese e conferma gli obiettivi per il 2014. Ma il titolo viaggia su quotazioni di mercato superiori al nostro obiettivo di prezzo che è pari a 10,49 euro (la valutazione si basa sulla metodologia Morningstar sul rating quantitativo, che deriva l’obiettivo di prezzo, i giudizi sul posizionamento settoriale dell’azienda e sulla volatilità dei risultati della stessa dall’utilizzo di un modello statistico).
Il Vecchio continente non delude
I dati della prima metà dell’anno hanno mostrato segnali molto interessanti. Al netto del negativo effetto del tasso di cambio (crescita organica), il fatturato è salito del 6,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno grazie alla forte crescita delle vendite nel segmento premium, i cui volumi hanno registrato un +21%, e nei paesi del Vecchio continente (+9,5% co) che ancora rappresentano il mercato di riferimento con il 35% del giro d’affari complessivo.
Il segno positivo, comunque, ha riguardato tutte le regioni e i segmenti di prodotto, ma il segnale più importante arriva dal miglioramento della profittabilità. Nei tre mesi che vanno da marzo a giugno, il reddito operativo (al netto dei costi di ristrutturazione) è salito del 13,7% rispetto allo stesso periodo del 2013, portando l’Ebit Margin a raggiungere la soglia record del 15,3% (+2,3% rispetto all’anno precedente). Mentre i minori costi finanziari hanno aiutato l’utile netto a salire del 29%.
Obiettivi confermati
Alla fine della presentazione dei risultati il management ha confermato gli obiettivi del gruppo per il 2014. Il fatturato è visto in crescita del 6,2% grazie al +5% in Europa e Asia Pacifico, mentre l’utile netto dovrebbe salire a 850 milioni di euro (+3,5% rispetto all’anno precedente).
Pirelli è una delle aziende leader nel settore dei pneumatici. Il suo livello di redditività è alto e il nostro modello indica la presenza di una posizione di vantaggio competitivo (Economic Moat).
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