Draghi tira il freno alle Borse

New York nervosa: le preoccupazioni per la crisi in Ucraina annullano i benefici delle trimestrali e dei dati positivi sull’occupazione. L’Europa paga l’allarme della Bce sul rallentamento della crescita. Milano perde l’1,94%. Giù le banche. Bene Fiat e Moncler. 

Marco Caprotti 07/08/2014 | 17:44
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Wall Street sta viaggiando contrastata. Da una parte, la spinta ai rialzi arriva da una serie di trimestrali positive, come quella di 21st Century Fox Symantec, oltre che dai dati sul lavoro (le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono scese più delle stime). Le vendite, invece, sono alimentate dalla preoccupazione che la crisi fra Ucraina e Russia possa peggiorare dopo che Mosca ha ammassato nuove truppe al confine fra i due paesi.

Europa negativa
Nel Vecchio continente, seduta negativa per le Borse di Eurolandia dopo una giornata nervosa. Gli investitori sono preoccupati per le parole pronunciate dal numero uno della Banca centrale europea, Mario Draghi, che ha sottolineato come gli ultimi dati evidenzino un rallentamento del ritmo della crescita. Il banchiere ha espresso un giudizio anche sull'Italia e sulla necessità di riforme strutturali.

A Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato -1,94%, crollo di Bper. Giù anche Bpm e Banco Popolare. Sono andate di corsa, invece, le Fiat e, soprattutto, le Moncler. Le prime hanno cavalcato le parole dell’ad Sergio Marchionne, secondo cui la fusione con Chrysler non è in discussione (come si diceva nei giorni scorsi sui mercati). Le seconde sono state premiate per la buona semestrale. 

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Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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