Ultima seduta della settimana con il segno meno per le Borse dell’Asia. L’indice Msci della regione ha finito la giornata in calo dell’1,3%. Alle stentate condizioni economiche del Vecchio Continente, certificate ieri dalle parole del presidente della Bce Draghi, si è aggiunta la preoccupazione per la situazione irachena dove l'avanzata delle milizie jihadiste ha innescato la reazione americana. Il presidente Obama ha già autorizzato raid aerei mirati. Chiusura in forte calo per la Borsa di Tokyo. Dopo una apertura in territorio negativo il listino giapponese ha accelerato in ribasso a metà seduta, arrivando a perdere oltre il 3%. Nel finale una spinta ha consentito all'Indice Nikkei di recuperare qualche posizione per chiudere con un calo del 2,98%.
Ieri Wall Street ha terminato in perdita ma sopra i minimi di giornata. Continuano a pesare le tensioni geopolitiche internazionali che hanno avuto la meglio nelle valutazioni degli investitori rispetto alle trimestrali e ai dati macro migliori delle stime - in particolare un calo nelle richieste settimanali di sussidi per la disoccupazione, scese ai minimi in otto anni. Sotto la lente c’è stata anche l'economia europea, dopo le dichiarazioni di Draghi.
Europa negativa
Nel Vecchio continente, partenza con il segno meno per le Borse di Eurolandia che pagano la delicata situazione geopolitica. A Milano va male Tod's su cui sono scattate le vendite dopo conti semestrali in rallentamento. Si riprende Bper, su cui oggi sono vietate le vendite allo scoperto, dopo lo scivolone di ieri legato alle rettifiche operate sul portafoglio mutui. Male le altre banche. Improvviso tonfo di Mps dopo una partenza fiacca. Le azioni Pms, intanto, sono sospese dalle negoziazioni in attesa della pubblicazione del documento informativo sul reverse take over annunciato ieri sera che porterà Visibilia a controllare una quota tra l'80% e il 90% della società.
Si allarga ancora in avvio di giornata lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il benchmark decennale italiano e il pari scadenza tedesco avvia le contrattazioni a 185 punti base, in rialzo rispetto alla chiusura di ieri a quota 178. Sale anche il rendimento sulla scadenza decennale che si attesta al 2,92% rispetto alla chiusura di ieri al 2,85%.
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