Segnali positivi in arrivo dalla semestrale di Aviva. Nella prima parte dell’anno, il gruppo britannico ha realizzato un fatturato pari a 1,052 milioni di sterline (in crescita del 4% rispetto allo stesso periodo del 2013) e un utile netto di 863 milioni di sterline (+113%). I nostri analisti mantengono invariate le loro stime e confermano un obiettivo di prezzo pari a 470 GBX, inferiore di circa il 7% rispetto alle attuali quotazioni di mercato.
Salgono gli utili, ma occhio al debito
Guardando i risultati più da vicino si rilevano diverse note incoraggianti. Oltre all’esplosione dei profitti, favorita dal forte calo dei costi di ristrutturazione e dai buoni introiti prodotti dagli investimenti, sono saliti anche i flussi di cassa prodotti dalle controllate del gruppo (+7%), il reddito operativo (+4%) e il valore di nuovo business (pari alla somma dei premi singoli più il valore attuale di quelli ricorrenti).
“Aviva resta una delle compagnie più indebitate del settore”, dice Vincent Lui analista azionario di Morningstar. “Ci aspettiamo quindi che la liquidità generata dalla gestione operativa vada progressivamente a ridurre il fardello del debito”. Alcuni segni preoccupanti, inoltre, arrivano del mercato assicurativo vita del Regno Unito. Le vendite del gruppo Aviva sul mercato interno sono diminuite del 20% nel secondo trimestre, dopo un calo del 22% nel trimestre precedente.
Delude il mercato interno
Aviva è fortemente esposta a questa regione, che conta per il 40% del totale delle nuove vendite, e a nostro avviso continuerà a risentire di questo negativo andamento anche nei prossimi anni. Nei prossimi cinque anni le nostre previsioni sono per una crescita media annua del fatturato del 2,5% e un progresso degli utili del 5%.
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