Entro il 2019, i social network assumeranno sempre più un ruolo da protagonisti nella gestione del risparmio. A rivelarlo è un’indagine della società di consulenza EY, dal titolo “Driving growth and aligning interests - Global regulated funds survey 2014”, in cui circa i due terzi dei gestori mondiali intervistati hanno attribuito molta importanza alle nuove forme di comunicazione social, soprattutto nelle fasi di ideazione di nuove strategie di prodotto e di distribuzione degli stessi.
Ottimismo europeo
I manager europei sono i più ottimisti, seguiti dagli asiatici. Per loro (il 63% del campione d’indagine), il social networking è efficace per lo sviluppo e la diffusione del brand e per promuovere i prodotti, nonché per l’educazione finanziaria degli investitori finali.
I manager europei sottolineano, inoltre, l’importanza dei social network per interagire direttamente e in tempo reale con i clienti, sostituendo in parte le relazioni fisiche e telefoniche, che per loro stessa natura richiedono maggiore investimento di tempo e denaro.
I gestori statunitensi sono più cauti. Il 20% pensa che l’efficacia dei social media dipenda dall’uso che ne faranno i distributori di prodotti finanziari. Il 17%, invece, è convinto che i nuovi network di comunicazione non avranno un impatto significativo.
Al passo con i futuri investitori
Già nel novembre 2013, la stessa società di consulenza aveva stilato un report in cui affrontava il rapporto tra social network e gestione del risparmio, dal titolo “Social networks and asset management”. Nel documento si sosteneva che ogni mercato ha delle dinamiche proprie, condizionate anche dalla situazione demografica, dai modelli di riferimento nell’ambiente sociale e dalle preferenze dei consumatori verso i nuovi strumenti di comunicazione.
Il report inoltre individuava il 2020 come anno di forte crescita dell’impatto dei canali social: infatti si stimava che entro questa data le nuove generazioni, già abituate all’utilizzo di questi mezzi per comunicare e tenersi informate e aggiornate sulle proprie spese e attività, sarebbero entrate nella fascia di età adatta all’investimento. La conseguenza che ne derivava era pertanto il suggerimento alle società di gestione di iniziare ad attivare dei piani di comunicazione social già entro i prossimi 18 mesi, per arrivare preparati al 2020.
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