Da Wall Street passano ancora molte occasioni di investimento, nonostante il rally dei listini newyorkesi. A dirlo sono gli economisti di Morningstar, i quali annoverano diverse ragioni, tra cui i dati macro, l’andamento degli utili societari, il basso livello dei tassi di interesse, la debole congiuntura europea e le tensioni geopolitiche.
Nelle ultime due settimane abbiamo assistito a una sequenza di dati che hanno evidenziato il buono stato di salute degli Usa. L’indice Ism non manifatturiero è salito a luglio a quota 58,7 (da 56 registrato nel mese precedente), raggiungendo il suo massimo storico. “Sebbene questo indice combini settori che io collocherei nei beni di consumo con i fornitori di servizi veri e propri e abbia, a differenza del suo omologo per il settore manifatturiero, un track record di poco più di sei anni, il suo valore è un segno tangibile della fiducia degli imprenditori americani nell’economia del paese”, dice Robert Johnson, capo economista di Morningstar.
Prezzi delle case in aumento
Buone notizie arrivano anche dal mercato immobiliare. I prezzi delle abitazioni continuano a crescere rispetto allo scorso anno, anche se a ritmo decrescente. La domanda, dicono gli esperti del settore, è più elevata dell’offerta e questo fa intendere che il trend sia destinato a continuare anche perché le attuali quotazioni sono ancora lontane dai picchi raggiunti nel 2006. In aumento, inoltre, sono anche le vendite di abitazioni esistenti (nel mese di luglio 5,15 milioni vs i 5,01 previsti dagli analisti) e il numero di concessioni edilizie.
Più consumi
Migliora il quadro dei consumi. Il dato di agosto sulla fiducia dei consumatori ha superato le attese degli analisti raggiungendo i massimi degli ultimi sei anni e anche quelli relativi alle vendite nei centri commerciali mostrano come nelle ultime cinque settimane ci sia stata un’accelerazione degli acquisti. La crescita della spesa, dicono gli analisti di Morningstar, potrebbe essere stata trainata dal significativo calo del prezzo del gasolio che ha alleggerito le bollette degli americani.
La seconda lettura del Pil (Prodotto interno lordo) americano nel secondo trimestre è stata superiore alle aspettative (+4,2% vs +3,8%). Gli analisti indicano tra i fattori che hanno contribuito al miglioramento anche il calo del deficit commerciale. Nonostante la crescita della domanda interna di petrolio e il calo del prezzo del grano, il passivo nelle relazioni commerciali con l’estero è calato in maniera significativa nel mese di giugno e se questo trend dovesse consolidarsi anche nei prossimi mesi il risultato della crescita Pil del terzo trimestre potrebbe battere nuovamente le stime.
Occupazione a passo lento
In progresso il mercato del lavoro, anche se la strada verso la normalità è ancora lunga. Il tasso di disoccupazione si è attestato al 6,1% nel mese di maggio, in discesa dal 6,6% del gennaio scorso. Il numero delle nuove richieste per i sussidi di disoccupazione ha toccato la scorsa settimana il punto più basso degli ultimi otto anni e l’Employment cost index, l’indicatore che misura l’andamento del costo medio del lavoro negli Usa è salito nell’ultimo trimestre dello 0,7%, registrando il salto più alto dal terzo periodo del 2008. Nonostante questo, però, la crescita dei salari non è tale da dover rendere necessario un aumento dei tassi di interesse e la Federa Reserve ha più volte sottolineato come continui a prevalere una sottoutilizzazione delle risorse lavorative.
Le scelte operative
L’ottimismo prodotto dal positivo andamento di questi ultimi dati macroeconomici e la fiducia nel sostegno della Federal Reserve all’economia del paese hanno spinto l’S&P 500 a superare la soglia dei 2.000 punti (nuovo record storico) e il Dow Jones viaggia sui massimi dagli ultimi 16 mesi. Al momento le stock di Wall Street sono valutate attorno a 18 volte gli utili, ancora lontano dalle valutazioni record raggiunte ad esempio al culmine della bolla dei titoli “dot-com” (quando superarono 30 volte gli utili), ma l’opinione degli analisti è che siano sostanzialmente in linea con i loro target price.
In un contesto del genere la raccomandazione migliore è quella di operare un attento stock picking con l’obiettivo di ricercare quei titoli che possono ancora garantire margini di apprezzamento. Tra i settori che presentano occasioni di investimento ci sono quelli dei beni di consumo come ad esempio le catene di ristorazione Yum Brands e Panera Bread, o le case automobilistiche Ford e General Motors, che potranno beneficiare della crescita della propensione alla spesa degli americani e del progressivo miglioramento dei loro salari. Buone opportunità sono presenti anche nel comparto energia, in particolare nel segmento dell’E&P (esplorazione e produzione di petrolio e gas naturale) e tra i finanziari, che tipicamente sono condizionati dall’andamento del ciclo economico.
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