Mentre il mercato aspetta il nuovo corso di Luxottica, Morningstar continua a consigliare prudenza sul titolo. Le rivoluzioni al vertice del gruppo, infatti, non cambiano la nostra valutazione sul titolo e il nostro giudizio sul suo posizionamento all’interno del settore. In Borsa le azioni del gruppo non hanno registrato sensibili variazioni e continuano a essere scambiate a prezzi superiori al nostro fair value che è pari a 34 euro (rating due stelle).
Mercato e leadership non sono in cambiamento
“Il vantaggio competitivo di Luxottica, costruito sulla base delle elevate economie di scala, dell’estesa rete di distribuzione e dalle attività immateriali come i suoi marchi e gli accordi di licenza con i maggiori brand del lusso, è estremamente difficile da replicare per i competitor”, dice Paul Swinand analista azionario di Morningstar. “La partenza di Andrea Guerra, che ha ricoperto la carica di amministratore delegato negli ultimi dieci anni, non cambia le nostre previsioni circa il futuro andamento dell’azienda che nei prossimi cinque anni dovrebbe veder crescere il fatturato ad un tasso medio del 7% e mostrare un margine operativo stabile attorno al 15%”.
La nuova struttura manageriale prevede due amministratori delegati: uno con competenze relative alle funzioni corporate e l’altro responsabile della gestione dei mercati. Nella prima area è stato promosso l’attuale direttore generale, Enrico Cavatorta. Gli analisti dubitano che, dato il forte appeal del gruppo, il patron Del Vecchio sia in grado di trovare una figura capace di assolvere alla seconda carica.
La politica di investimento
Dopo questo avvicendamento alcuni investitori potrebbero pensare che la società non sia in grado di perseguire la sua traiettoria di crescita. Ma a nostro avviso non c’è motivo di credere che nel prossimo futuro cambi radicalmente la struttura del settore o che Luxottica possa perdere la sua posizione di leadership.
“Durante l’incontro con gli analisti, il management ha affrontato anche la questione legata alle nuove acquisizioni e siamo confortati dal fatto che sia fortemente intenzionato a proseguire nella politica di investimenti in società con prezzi ragionevoli e con buone potenzialità nel lungo periodo. La dirigenza ha anche detto che nel breve periodo è disposta ad accettare utili più bassi in cambio di miglioramenti operativi futuri grazie a nuove sinergie tra marchi e divisioni”, conclude Swinand.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.