L’ipotesi di un raffreddamento delle tensioni fra Ucraina e Russia spinge le piazze finanziarie internazionali. I listini guardano con favore all’annuncio - benché smentito poco fa da entrambe le parti - del cessate il fuoco raggiunto da Kiev e Mosca.
La Borsa americana viaggia con il segno più, nonostante alcuni dati macro al di sotto delle attese. L’indice Ism di New York, ad esempio, è sceso in agosto a 57,1 punti dai 68,1 in luglio. Ogni dato sopra quota 50 punti indica, comunque, una fase di espansione delle attività economiche. Gli ordini alle industrie, intanto, sono balzati del 10,5% nel mese di luglio, grazie a un grosso ordine per aerei commerciali. Il dato è poco al di sotto delle stime.
Poter eliminare un rischio geopolitico in un momento in cui le economie mondiali sembrano segnare il passo, dicono gli operatori, potrebbe far scendere la volatilità. Almeno nel breve termine.
L’Europa aspetta la Bce
In Europa, intanto, gli investitori aspettano con ansia le decisioni che domani prenderà il consiglio direttivo della Banca centrale europea in tema di politica monetaria. I dati macroeconomici deludenti resi noti anche quest’oggi aumentano le probabilità che l'Eurotower possa annunciare misure straordinarie.
A Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato +1,91%, è stata una giornata positiva per le banche anche grazie al raffreddamento dello spread fra Btp e Bund. Ma i radar sono stati puntati anche su Eni ed Enel, dopo che il premier, Matteo Renzi, dalle pagine del Sole 24 Ore ha dichiarato che la cessione di pacchetti delle due aziende non è una priorità. La società elettrica, tra l’altro, ha beneficiato anche delle indiscrezioni secondo cui starebbe studiando la vendita del 17% della controllata spagnola Endesa, incassando circa 5 miliardi di euro.
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