La ristrutturazione di Vivendi è quasi al termine e il titolo si appresta a convergere verso il nostro obiettivo. Dopo la vendita di SFR e l’avvio delle trattative per la cessione della controllata brasiliana Gvt a Telefonica, il gruppo transalpino potrà concentrarsi nello sviluppo del settore media e questo dovrebbe rivelare al mercato il reale valore della stock, stimato dai nostri analisti a 22 euro per azione. La nuova Vivendi avrà nel suo portafoglio Canal+, Universal Music e le partecipazioni di minoranza delle società nate dalla fusione tra Numericable e SFR e fra Telefonica Brasil e GVT, oltre che un consistente ammontare di liquidità che il management ha già deciso di restituire agli azionisti sotto forma di dividendi e di riacquisto di azioni proprie.
Leader nel settore media
Nonostante l’azienda abbia significativamente ridotto il suo business, i nostri analisti continuano a riconoscerle una posizione di vantaggio all’interno del settore media. Canal+, infatti, è l’emittente a pagamento più grande in Francia per numero di abbonati. Questo le permette di ammortizzare il costo sostenuto per i suoi numerosi contenuti (in prevalenza eventi sportivi) per una base molto estesa e le garantisce margini di profitto elevati. Inoltre gli abbonati delle reti a pagamento tendono a cambiare fornitore molto raramente (come si può notare dal tasso di abbandono dei clienti di Canal+, appena il 12% durante l’anno).
Universal Music è, invece, l’azienda leader nel settore della musica. Si occupa non solo della pubblicazione di dischi attraverso un portafoglio di etichette tra le quali EMI Music (acquisita nel 2012 e che vanta i diritti di artisti come Beatles e Beach Boys), ma anche dei diritti d’autore dei compositori dei testi e del merchandising delle star musicali.
Multipli in crescita
Il management ha recentemente annunciato di aspettarsi un’accelerazione nei tassi di crescita del gruppo e multipli più elevati per il titolo. I nostri analisti sono convinti che il prezzo delle azioni sia destinato a salire man mano che il mercato inizierà ad apprezzare la maggior redditività del capitale del gruppo, più snello dopo le ultime dismissioni. Restano tuttavia scettici sui target fissati dall’azienda.
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