La Bce dà una mano alle Borse. E gli manda dei messaggi inequivocabili. Le piazze di Eurolandia, sottotono per gran parte della giornata, hanno accelerato dopo che l’Eurotower ha deciso, prendendo i mercati in contropiede, di tagliare il tasso di riferimento dell’Eurozona, portandolo da 0,15% (in vigore da inizio giugno) a 0,05%. Le forbici dell’istituto sono arrivate su tutta la gamma dei tassi: quello sui prestiti marginali è passato da 0,40% a 0,30% e quello sui depositi overnight presso la Bce, già negativo a -0,10% è sceso a -0,20%. La Bce ha anche annunciato un nuovo piano di acquisti di covered bond e di Abs.
A Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha guadagnato il 2,8%, gli acquisti sono stati guidati dalle banche, che hanno approfittato anche del calo dello spread.
Wall Street, intanto, sta viaggiando al rialzo spinta dalle decisioni della Bce. Sul fronte economico americano, però, c’è delusione per il rialzo inferiore alle stime dell’occupazione nel settore privato e per la crescita delle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, ma anche per l’aumento inferiore alle precedenti stime della produttività del secondo trimestre. Piace invece il fatto che il deficit commerciale sia calato (a sorpresa).
I messaggi di Draghi
Il Consiglio direttivo della Bce, ha spiegato il suo presidente Mario Draghi illustrando la scelta, “ha deciso di completare e rafforzare alcune delle misure già prese in giugno sulla base dei dati su Pil e inflazione che, sia per quelli sul fronte della fiducia che per quelli industriali, mostravano una perdita di slancio della ripresa”. La ragione principale, ha aggiunto, “è che non vogliamo più avere fraintendimenti sul pavimento per i tassi di interesse: ora siamo veramente al fondo”. La decisione, inoltre, è un messaggio alle banche dell’Eurozona che intendono partecipare alle aste vincolate Tltro dal 18 settembre “che non devono esitare a chiedere questi fondi nell’attesa di nuovi tagli dei tassi”.
Draghi ha anche detto che i livelli di inflazione nell’Eurozona (0,3% in agosto) sono previsti a bassi livelli nei prossimi mesi “prima di riprendersi gradualmente nel 2015 e 2016”. Ha poi escluso che la regione sia - o rischi di entrare - in una fase di deflazione.
Per quanto riguarda la possibilità di un Quantitative easing (Qe, l’allentamento quantitativo sull’esempio di Federal Reserve, Bank of England e Banca del Giappone, con acquisti massicci di titoli di Stato e privati), l’argomento è stato discusso nel corso del consiglio della Banca, ha detto il numero uno dell’Eurotower. “C’erano alcuni esponenti del Consiglio favorevoli a fare qualcosa di più e altri che volevano fare di meno. Le decisioni prese rappresentano il punto di compromesso”, ha spiegato. Il Consiglio ha comunque ribadito il suo impegno unanime ad avviare, se necessario, anche misure non convenzionali di politica monetaria.
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