Giornata appena sopra la parità per le Borse dell’Asia nella prima seduta della settimana. I dati sull’aumento delle esportazioni dalla Cina potevano dare una spinta maggiore, ma gli operatori hanno dovuto fare i conti con la chiusura di diverse piazze finanziarie (fra cui proprio quelle cinesi) e i numeri deludenti relativi all’import nel paese del Drago. Tokyo ha finito in rialzo (Nikkei +0,23%, Topix +0,42%) sulla scia di Wall Street, nonostante i deludenti dati sull'occupazione negli Stati Uniti e il calo del Pil giapponese nel secondo trimestre.
Europa nervosa
Nel Vecchio continente, avvio contrastato per le Borse europee. L’assenza di dati macroeconomici di rilievo in calendario e la contrazione dell'import cinese lascia incerti gli operatori. I radar, intanto, sono su Londra su cui pesano i primi sondaggi a favore dei sostenitori dell’indipendenza della Scozia dal Regno Unito a dieci giorni dal voto. Un’indicazione che mette pressione pure sulla sterlina che si indebolisce rispetto all’euro e al dollaro. A Milano in luce Finmeccanica e alcuni bancari.
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