Scozia, ma anche Ucraina e Cina. Hanno rischiato di diventare strabici oggi gli operatori per seguire gli avvenimenti che hanno condizionato la seduta di Borsa in Europa e che hanno portato gli indici della regione a chiudere in ribasso.
Il primo sondaggio che annuncia il sorpasso dei sostenitori dell’indipendenza scozzese ha colto di sorpresa i mercati e ha fatto scivolare la sterlina (ai livelli di novembre scorso contro il dollaro) e il Ftse100. Le altre piazze della regione sono andate a ruota: l’allentamento della tensione fra Ucraina e Russia e la contrazione dell’import cinese hanno contribuito alla frenata del prezzo del greggio e alla conseguente vendita sui titoli dell'energia e del settore minerario.
Anche a Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato -0,47%, sono stati penalizzati i titoli legati all’oil. Contrastate, invece, le banche. In salita Telecom Italia. La controllata Tim Brasil è stata al centro di alcune voci di acquisizione, poi smentite dall’amministratore delegato del gruppo, Marco Patuano. Il manager ha anche aggiunto che la società sudamericana è strategica per la compagnia telefonica e che c’è l'intenzione di accelerare gli investimenti nella banda ultra-larga mobile. L’agenzia di rating Fitch, intanto, ha confermato il rating di Telecom Italia a BBB- con outlook negativo.
Wall Street negativa
A New York, seduta con il segno meno per gli indici di Wall Street. Gli investitori guardano alle notizie in arrivo dal fronte europeo e non possono contare sugli spunti macro americani, oggi praticamente assenti. In Borsa, da segnalare il ribasso di Apple alla vigilia della presentazione dei nuovi prodotti e la salita di General Electric, che ha venduto a Electrolux la divisione che si occupa di elettrodomestici.
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