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Borse sotto tensione

L’Europa chiude con il segno meno, ancora condizionata dalle questioni geopolitiche. Milano termina a -0,68% nonostante gli acquisti su industriali e Telecom. Debole Pirelli. New York preoccupata per i rialzi dei tassi Usa. 

Marco Caprotti 09/09/2014 | 17:44
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Borse europee deboli, mentre continua a preoccupare la situazione geopolitica internazionale. In più pesa l’attesa per l’esito del referendum sulla secessione della Scozia che, se approvata, secondo gli analisti potrebbe avere ripercussioni sull’economia di tutta la regione. Ma, a prescindere da quello che succederà nel Regno Unito, gli operatori non prevedono comunque una ripresa sostenibile della congiuntura europea.

A Piazza Affari, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato -0,68%, non sono bastati i tentativi di rialzo di Finmeccanica e Telecom Italia, entrambe interessate da rumor speculativi. I dati sulla raccolta netta dei fondi hanno spinto Mediolanum e Azimut. Fiat ha accelerato nell’attesa di novità sulla guida della Ferrari, dopo lo strappo tra l’amministratore delegato del gruppo, Sergio Marchionne, e il presidente della società di Maranello, Luca Cordero di Montezemolo. In calo Pirelli, in seguito alla revisione al ribasso del giudizio fatta da Jp Morgan.

New York debole
A Wall Street i listini viaggiano in calo in una seduta senza particolari spunti dal fronte macroeconomico. Fra gli operatori inizia a serpeggiare la preoccupazione che la Federal Reserve inizi presto a rialzare i tassi di interesse. In Borsa l’attenzione è tutta focalizzata su Apple, che a trent’anni dal lancio del primo computer Macintosh, si prepara a presentare le ultime novità. Da segnalare il ribasso di McDonald’s, dopo che la catena di fast food ha visto calare le vendite globali nel mese di agosto. 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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