A causa di lavori di manutenzione ordinaria la sezione Portfolio del sito non è al momento disponibile. Ci scusiamo per il disagio.

Borse in cerca di una bussola

I listini europei chiudono contrastati una giornata ricca di spunti su diversi fronti: mosse della Bce, conflitto Russia-Ucraina e referendum scozzese. Milano piatta. Eni ancora in difficoltà. Wall Street parte in rosso.

Valerio Baselli 12/09/2014 | 17:49
Facebook Twitter LinkedIn

La giornata odierna ha offerto molta carne al fuoco. Forse troppa per i mercati, che infatti archiviano la seduta con risultati vicini alla parità. Londra ha chiuso a +0,1%, Parigi a -0,08%, Francoforte ha lasciato per la strada lo 0,45% e Madrid lo 0,02%.

Piazza Affari, dal canto suo, ha segnato delle leggere perdite nei sui indici principali: il Ftse Mib segna -0,1% e il Ftse All Share -0,05%. In controtendenza Finmeccanica (+7,6%, sui rumors di un possibile interessamento da parte del gruppo giapponese Hitachi per i suoi asset dei trasporti (Ansaldo Sts). Eni, invece, continua a risentire dello scandalo sulle presunte tangenti in Nigeria e chiude a -0,5%.

Mario Draghi ha parlato oggi a Milano, dove si sono riuniti tutti i ministri economici dell’Eurozona per la prima riunione post estate dell’Ecofin. Il presidente della Bce ha ribadito l’importanza delle riforme che devono essere adottate e che dovrebbero essere più ambiziose, poiché la politica monetaria da sola non può bastare. Il numero uno dell’Eurotower ha poi sottolineato che ad agosto le prospettive di inflazione sono peggiorate e che la Banca centrale resta pronta ad agire, se necessario, per mantenere la stabilità dei prezzi. 

La giornata si è caratterizzata anche dalle nuove sanzioni europee verso la Russia. Sono 15 le società interessate; tra queste ci sono i nomi dei giganti del petrolio Rosneft (che ha partecipazioni in Pirelli e Saras), di Gazpromneft e Transneft (il monopolio degli oleodotti). Anche gli Stati Uniti si apprestano ad annunciare oggi nuove misure, l’attesa spinge il rublo verso i minimi contro il dollaro (37,7).

Intanto, secondo un nuovo sondaggio di YouGov, il fronte unionista ritorna in testa a meno di una settimana dallo storico referendum sull’indipendenza della Scozia che si terrà il 18 settembre. Secondo il rilevamento, il “no” si assesta al 52% mentre il “sì” è al 48.

Wall Street fiacca
Dall’altra parte dell’oceano, Wall Street parte in lieve calo. La crescita in linea con le attese delle vendite al dettaglio non è abbastanza per stimolare gli acquisti, e la flessione dei prezzi all'import/export getta nuovi interrogativi sulle prossime mosse della Federal Reserve. Il Dow Jones cede lo 0,2% e lo S&P 500 lima uno 0,35%.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures