La giornata odierna ha offerto molta carne al fuoco. Forse troppa per i mercati, che infatti archiviano la seduta con risultati vicini alla parità. Londra ha chiuso a +0,1%, Parigi a -0,08%, Francoforte ha lasciato per la strada lo 0,45% e Madrid lo 0,02%.
Piazza Affari, dal canto suo, ha segnato delle leggere perdite nei sui indici principali: il Ftse Mib segna -0,1% e il Ftse All Share -0,05%. In controtendenza Finmeccanica (+7,6%, sui rumors di un possibile interessamento da parte del gruppo giapponese Hitachi per i suoi asset dei trasporti (Ansaldo Sts). Eni, invece, continua a risentire dello scandalo sulle presunte tangenti in Nigeria e chiude a -0,5%.
Mario Draghi ha parlato oggi a Milano, dove si sono riuniti tutti i ministri economici dell’Eurozona per la prima riunione post estate dell’Ecofin. Il presidente della Bce ha ribadito l’importanza delle riforme che devono essere adottate e che dovrebbero essere più ambiziose, poiché la politica monetaria da sola non può bastare. Il numero uno dell’Eurotower ha poi sottolineato che ad agosto le prospettive di inflazione sono peggiorate e che la Banca centrale resta pronta ad agire, se necessario, per mantenere la stabilità dei prezzi.
La giornata si è caratterizzata anche dalle nuove sanzioni europee verso la Russia. Sono 15 le società interessate; tra queste ci sono i nomi dei giganti del petrolio Rosneft (che ha partecipazioni in Pirelli e Saras), di Gazpromneft e Transneft (il monopolio degli oleodotti). Anche gli Stati Uniti si apprestano ad annunciare oggi nuove misure, l’attesa spinge il rublo verso i minimi contro il dollaro (37,7).
Intanto, secondo un nuovo sondaggio di YouGov, il fronte unionista ritorna in testa a meno di una settimana dallo storico referendum sull’indipendenza della Scozia che si terrà il 18 settembre. Secondo il rilevamento, il “no” si assesta al 52% mentre il “sì” è al 48.
Wall Street fiacca
Dall’altra parte dell’oceano, Wall Street parte in lieve calo. La crescita in linea con le attese delle vendite al dettaglio non è abbastanza per stimolare gli acquisti, e la flessione dei prezzi all'import/export getta nuovi interrogativi sulle prossime mosse della Federal Reserve. Il Dow Jones cede lo 0,2% e lo S&P 500 lima uno 0,35%.
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