De La Rue (DLAR) si salva grazie alla Bank of England (BoE). La banca centrale inglese ha annunciato di aver siglato un contratto con l’azienda britannica per stampare sterline per i prossimi dieci anni. Questo, di fatto, significa per DLAR la possibilità di continuare a sviluppare il business che conta per oltre il 60% del suo giro d’affari complessivo (il restante è rappresentato dalla stampa di documenti di identità e titoli finanziari).
Finché c’è cash c’è speranza
De La Rue è l’unica azienda nel paese ad avere realisticamente le capacità per assolvere a questo servizio, ma la possibilità che la BoE assegnasse un appalto ad Innovia aveva fatto tremare gli investitori. Questo accordo, quindi, elimina uno dei principali fattori di incertezza sul futuro della società e i nostri analisti confermano il loro obiettivo di prezzo sul titolo pari a 873 GBX.
“De La Rue non è sicuramente un’azione growth. Il fatturato dipende dalle imprevedibili decisioni da parte delle Banche centrali di stampare moneta di nuovo corso e il volume di banconote nel mondo è salito solo del 3% annuo negli ultimi dieci anni”, dice Brett Horn analista azionario di Morningstar. “L’avvento della digitalizzazione della moneta potrebbe essere una minaccia nel lungo periodo, ma fino a quando il denaro contante non sarà completamente estinto, cosa che crediamo improbabile nel prossimo futuro, l’azienda britannica continuerà a fare affari”.
Le previsioni degli analisti
Esistono però altri importanti fattori che promettono di sostenere la crescita futura del gruppo. L’attenzione mondiale al rischio della contraffazione delle banconote è sempre più alta e questo potrebbe indurre molte altre Banche centrali a richiedere i servizi di De La Rue. Negli ultimi anni, inoltre, è cresciuta la tendenza anche in molti piccoli paesi fuori dall’Europa e dagli Stati Uniti, a esternalizzare le operazioni legate alla stampa della moneta. Un fenomeno che dovrebbe consolidarsi in futuro. I nostri analisti prevedono un progresso medio del fatturato a un tasso del 4% nei prossimi cinque anni, mentre il margine operativo si manterrà stabile attorno al 17%.
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