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Il Regno resta unito e spinge le Borse

Vince il no nel referendum per l'indipendenza della Scozia e i listini festeggiano allo scampato pericolo di nuove incertezze sui mercati. Milano segna +0,4%. Scendono gli spread. 

Francesco Lavecchia 19/09/2014 | 12:57
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Al giro di boa della seduta l’umore delle Borse è ancora condizionato dall’esito del referendum scozzese. Il voto a favore del “no” all’indipendenza dal Regno Unito ha eliminato una fonte di incertezza di cui il mercato avrebbe fatto volentieri a meno nelle ultime settimane, facendo così ripartire i listini del Vecchio continente ed in particolare Londra, che nel corso della mattinata si è portata vicino ai massimi degli ultimi 14 anni, trainata soprattutto dai titoli finanziari. Gli effetti positivi del voto si fanno sentire anche sul mercato del debito sovrano, con gli spread (differenziali rispetto al Bund tedesco a 10 anni) dei titoli dei paesi periferici che continuano a scendere.

A Milano il Ftse Mib segna +0,4% grazie alla buona performance del comparto finanziario e di Cnh Industrial, che prova il rimbalzo dopo aver toccato in settimana il suo minimo storico attorno ai 6 euro. In difficoltà, invece, Stm che cede l’1,1%.

New York positiva
L’andamento dei future a New York indica che Wall Street aprirà in rialzo. Ieri la Borsa americana ha terminato in rialzo, tornando a segnare nuovi record sulla spinta delle rassicurazioni della Federal Reserve, che ha promesso di mantenere i tassi d'interesse ancora ai minimi storici per “un periodo di tempo considerevole”. La giornata odierna non presenta significativi spunti macro, ma  il clima positivo sui listini di Eurolandia potrebbe condizionare l’umore degli operatori americani. 

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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