Tanger è pronta a cavalcare l’onda del cambiamento nel settore retail. Ma il mercato, dicono gli analisti di Morningstar, continua a mantenere un atteggiamento troppo prudente. Il titolo è scambiato attorno ai 33 dollari, a sconto di circa il 15% rispetto al nostro prezzo obiettivo che è pari a 40 dollari per azione.
La strategia dei rivenditori al dettaglio è sempre più orientata all’investimento in outlet e l’azienda americana è specializzata proprio nell’offerta di spazi espositivi di questo tipo. I nostri analisti stimano che nei prossimi anni in Nord America la superfice espositiva dedicata a questo canale di vendita crescerà tra il 60% e il 70% e questo dovrebbe sostenere l’espansione del fatturato a un tasso medio annuo dell’11% nei prossimi tre anni.
La risalita dei tassi di interesse, attesa nel prossimo futuro, è sicuramente una nota negativa per tutto il comparto immobiliare, ma Tanger è limitatamente esposta al capitale di terzi e la crescita del dividendo (costante dall’anno della sua Ipo nel 1993) testimonia la capacità di generare elevati flussi di cassa. Il management ha inoltre una politica di locazione molto accorta che le consente di compensare in maniera sistematica la crescita dell’inflazione.
Nonostante la concorrenza, i nostri analisti riconoscono a Tanger una posizione di vantaggio rispetto ai competitor, frutto di un portafoglio immobiliare di grande pregio che le permette di mantenere un elevato tasso di occupazione dei suoi locali (vicino al 100%) e canoni su livelli tali da garantirle un rendimento del capitale superiore alla media. Il margine di profitto, al momento si attesta attorno al 33%. Ma, in base alle previsioni dei nostri analisti, è destinato a salire progressivamente fino al 50% nei prossimi dieci anni per effetto dei bassi costi di affitto a fronte di una costante espansione di giro d’affari.
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