Il cattivo umore di New York ha contagiato l’Europa. La colpa, tuttavia, è in buona parte del Vecchio continente. L’apertura di Wall Street, infatti, è stata condizionata dai dati macroeconomici arrivati da questa parte dell’Atlantico (soprattutto il calo dell’attività manifatturiera) che hanno fatto passare in secondo piano le buone notizie sull’occupazione Usa nel settore privato. Intanto anche in America si guarda alla riunione di domani della Banca centrale europea, dalla quale una parte degli investitori si aspetta nuove manovre di stimolo all’economia.
Piazza Affari negativa
A Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato -0,65%, è rimasto positivo il settore bancario. Vendite, invece, sul settore industriale con Saipem e Prysmian. Debole anche Hera dopo la presentazione del piano industriale.
A peggiorare la situazione per Wall Street sono arrivati poi alcuni dati macro domestici. Le spese per le costruzioni sono calate in agosto dello 0,8% rispetto al mese precedente. Il dato è nettamente inferiore alle attese degli analisti, che si aspettavano un rialzo dello 0,6%. Il governo ha anche rivisto al ribasso il dato di luglio: da +1,8% a +1,2%. L’indice manifatturiero a settembre è sceso a 58 punti dai 59 di agosto.
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