La strategia di Barclays è convincente e la recente multa inferta dalle Autorità di controllo britanniche non modifica la nostra valutazione sul titolo della banca britannica che resta fermo a 3,20 sterline per azione.
La nuova strategia ha l’ok degli analisti
Il management ha annunciato di voler aumentare il focus del gruppo sui business in cui vanta una posizione di vantaggio competitivo come il segmento commerciale e retail nel Regno Unito, quello legato alle carte di credito e il mercato africano, la cui elevata concentrazione promette di generare alti rendimenti del capitale. Verrà ridotta progressivamente, invece, la sua dipendenza dal settore dell’investment banking.
“Abbiamo a lungo sostenuto che Barclays ha tardato a riconoscere che, ad esempio, il trading sul reddito fisso è frenato da una crisi non solo congiunturale, ma addirittura secolare. I requisiti patrimoniali richiesti e le spese elevate rendono molto più difficile per questo business realizzare rendimenti adeguati a compensare i costi come avveniva prima della crisi finanziaria”, dice Erin Davis analista azionario di Morningstar. “Pensiamo che con il nuovo corso la banca abbia imboccato la strada giusta. Ma siamo altresì convinti che il passaggio non sarà indolore”.
Le previsioni degli analisti
Barclays sta lottando per trattenere i migliori talenti del comparto investment banking e il rischio è che non tenga nel dovuto conto una possibile emorragia di personale anche da altri settori che, invece, resteranno fondamentali. Inoltre, questo cambiamento potrebbe aumentare la volatilità del fatturato nel breve termine. In parte a causa delle prevedibili svalutazioni a seguito delle dismissioni delle attività, ma anche in seguito alla possibile perdita di clienti che potrebbero seguire i loro advisor in uscita da Barclays.
I nostri analisti ipotizzano per i prossimi cinque anni una crescita media del fatturato di poco inferiore al 4%, anche in ragione del minor contributo prodotto dal segmento trading. Il razionamento dei costi di gestione, tuttavia, avrà un positivo effetto sul margine operativo che salirà dall’attuale 11% al 31% nel 2018.
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