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Daimler lucida i gioielli di casa

La casa automobilistica tedesca mette in cassaforte un secondo trimestre positivo con fatturato in crescita del 6% grazie al prezioso contributo del segmento di alta gamma. La ripresa dell’economia europea potrebbe spingere ulteriormente i ricavi, ma il titolo resta sottovalutato dal mercato. 

Francesco Lavecchia 14/10/2014 | 14:54
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Le speranze di una ripresa del mercato europeo delle auto di lusso alimentano le speranze di Daimler. I dati del secondo trimestre sono positivi, ma le azioni del gruppo tedesco continuano a essere scontate rispetto al nostro prezzo obiettivo che è di 71 euro nonostante.

Nel secondo periodo dell’esercizio il giro d’affari dell’azienda è salito del 6% rispetto allo scorso anno grazie al +9% registrato dal ramo d’azienda Mercedes-Benz e dal +12% di quello autobus. L’effetto sul margine Ebitda (+180 punti base) è stato però limitato dalla debole domanda in Sud America e dal negativo andamento del segmento veicoli commerciali in Europa.

Le previsioni degli analisti
I nostri analisti si aspettano che il miglioramento del quadro economico nel Vecchio continente possa tradursi in una crescita delle vendite delle auto di lusso e stimano per fine anno un miglioramento del 2% dei ricavi prodotti nella regione, a fronte di un -1% registrato nei primi sei mesi. Le cose continueranno ad andare meglio nell’area NAFTA (North American Free Trade Area che comprende Stati Uniti, Canada, Messico) con i segmenti lusso e veicoli commerciali visti in salita rispettivamente del 9% e del 16% per effetto di una crescita sostenuta dei volumi . Questo potrebbe tradursi, a nostro avviso, in una crescita media del fatturato del 6,4% nei prossimi cinque anni e nel miglioramento del margine operativo di oltre 100 punti base, dall’attuale 6,3% al 7,7% nel 2018. 

Il brand non basta
Nonostante il gruppo Daimler possa contare sulla forza di un marchio prestigioso come Mercedes-Benz e sia famosa fra i guidatori per la sua attività di ricerca e sviluppo, i nostri analisti non le riconoscono una posizione di vantaggio rispetto ai competitor. L’essere presente sul segmento luxury permette all’azienda di essere meno colpita dal ciclo economico e di garantirsi margini di profitto più ampi, ma il gruppo tedesco è ugualmente soggetto alla forte concorrenza del mercato e al problema del sovradimensionamento dell’offerta che continuano a pesare sulla profittabilità del settore. Daimler, inoltre, è all’avanguardia nella produzione di motori a gasolio. Questo potrebbe risultare un’arma in più nel caso in cui il prezzo della benzina dovesse salire spingendo i consumatori verso autovetture a basso consumo. 

 

Per leggere l'analisi completa su Daimler clicca qui. 

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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