Banco Popolare ha superato brillantemente gli stress test della Bce, ma alle attuali quotazioni di mercato risulta essere scambiata a premio rispetto al nostro fair value che è pari a 12,64 euro.
Le misure messe in atto dal management hanno funzionato e, come risulta anche dalle valutazioni dell’EBA (Autorità bancaria europea) l’istituto di credito può vantare un avanzo di capitale pari a 1,2 miliardi di euro (uno dei più alti all’interno del panorama bancario italiano, nonostante non tenga conto degli effetti positivi derivanti dal previsto consolidamento di Banca Italease). Nell’aprile scorso gli azionisti del gruppo hanno sottoscritto un aumento da 1,5 miliardi, al quale si sono aggiunte la dismissione di asset marginali come Banco Popolare Croatia, l’incorporazione del Credito Bergamasco e la validazione dei modelli interni per il rischio operativo.
Nuovi investimenti grazie all’aumento di capitale
Il piano industriale varato a inizio anno, che precisa come l’aumento di capitale abbia non solo l’obiettivo di rafforzare la stabilità patrimoniale ma anche quello di rilanciare gli investimenti del gruppo, prevede un sensibile miglioramento della gestione reddituale nei tre anni tra il 2016 e il 2018, nei quali gli utili sono visti in crescita ad un tasso medio superiore al 13%. Oltre alla normalizzazione del contesto economico, con il miglioramento dello scenario macro in Italia e la riduzione del rischio paese, i vertici della banca italiana indicano quali driver della crescita futura la razionalizzazione dei costi operativi e un incremento della base clienti e delle masse gestite sia nell'asset che nel wealth management. I dati dell’ultimo semestre, sebbene abbiano mostrato un sensibile miglioramento dei ratio patrimoniali, hanno però evidenziato un calo degli utili del 96%.
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