Le banche non hanno più scuse

Con gli stress test il sistema finanziario europeo ha dimostrato di essere in salute. Ora, dicono gli investitori, può aprire i rubinetti del credito per dare una mano alla ripresa della regione. Il segmento dal punto di vista operativo è interessante. Ma serve un po' di prudenza. 

Marco Caprotti 28/10/2014 | 14:20
Facebook Twitter LinkedIn

Forse un punto di svolta per la crisi europea, sicuramente uno scenario interessante per gli investitori. E’ questo, in sintesi, il giudizio degli operatori di mercato alla valutazione approfondita (Comprehensive Assessment) appena conclusa dalla Bce in collaborazione con l’Autorità bancaria europea (Eba) e con i supervisori nazionali sugli istituti di credito del Vecchio continente.

I cosiddetti stress test hanno fatto emergere carenze patrimoniali per 25 miliardi di euro (al 31 dicembre 2013) per 25 delle 130 banche europee incluse nel campione (circa l’85% degli attivi bancari europei). Gli istituti zoppicanti diventano 13 se si tengono in considerazione gli aumenti di capitale già realizzati nei primi nove mesi del 2014. Quattro bocciati sono italiani: Monte dei Paschi di Siena, Carige, Banca Popolare di Milano e Popolare Vicenza. Per le ultime due, però, i deficit di capitale sono già stati coperti con operazioni patrimoniali.

La cifra che dovrà essere effettivamente raccolta dalle banche europee che hanno mancanze di capitale è quindi di 9,5 miliardi. Quasi tutti gli istituti che dovranno sistemare i bilanci hanno necessità inferiori al miliardo. Fanno eccezione, oltre a Banca Mps (2,1 miliardi), Eurobank (Grecia, 1,8 miliardi) e Banco Comercial Portugues (Portogallo 1,1 miliardi). “I risultati complessivi dei test fanno emergere lo scarso impatto che avrebbe sul sistema un eventuale scenario avverso, sia per l’area euro sia per l’Italia”, spiega una nota dell’Associazione italiana analisti finanziari (Aiaf). “Il superamento del test da parte di tutte le più grandi banche europee e italiane rassicura sulla solidità del sistema bancario, nonostante le ulteriori necessità di rafforzamento patrimoniale in Italia da parte di Mps e, in misura molto più modesta, anche di Carige”.

Cosa succede alla crisi?
Molti operatori, intanto, si concentrano sugli effetti che l’esito del Comprehensive Assessment avrà sulla ripresa europea. “Dopo svariati trimestri di riduzione dell’indebitamento bancario, il sistema è oggi meno strettamente correlato di quanto non lo fosse prima della crisi e certamente le probabilità di contagio transnazionale si sono ridotte, in quanto le Banche centrali nazionali hanno utilizzato la liquidità immessa dalla Bce per rafforzare i rispettivi sistemi bancari”, dice una nota firmata da Paras Anand, Responsabile azionario Europa di Fidelity Worldwide Investment. “La sfida che si prospetta al settore bancario è profondamente legata al futuro dei mercati sviluppati: finché la fascia di clienti cui le banche sono disposte a concedere credito non crescerà significativamente, difficilmente il sistema finanziario potrà sostenere la ripresa economica come è invece accaduto in passato. La maggiore affidabilità in termini di adeguatezza di capitale è evidentemente un passo positivo, così come la definizione di un quadro normativo omogeneo”.

Le scelte operative
“Per quanto riguarda le implicazioni di investimento legate agli stress test, ci aspettiamo che nelle prossime settimane ci sia un rally della maggior parte delle azioni e dei bond convertibili delle banche”, spiega una nota di Philippe Bodereau, responsabile della ricerca finanziaria globale di Pimco.

L’approccio al settore bancario richiede comunque prudenza, almeno nel breve periodo. “Siamo contenti che nessuna delle banche che copriamo con la nostra analisi sia fra quelle che hanno fallito l’esame”, spiega Erin Davis, analista di Morningstar. “Tuttavia, le deboli prospettive di recupero economico del Vecchio continente indicano che per le banche europee sarà difficile aumentare la propria profittabilità”. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Facebook Twitter LinkedIn

Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Banca Monte dei Paschi di Siena5,99 EUR0,88
Banco Comercial Portugues SA Reg.Shares from reverse split0,45 EUR1,59

Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures