Fiat Chrysler Automobiles premia i suoi azionisti con Ferrari. Il consiglio di amministrazione del gruppo italo-americano ha autorizzato la separazione del casa automobilistica del Cavallino pianificando la sua realizzazione entro il 2015. Il 10% della partecipazione in capo a Fca sarà collocata sul mercato (doppia quotazione negli Stati Uniti su un listino europeo), mentre il restante 90% sarà distribuito gratuitamente tra i detentori delle azioni del Lingotto.
In base alle nostre stime e al netto dell’ammontare della liquidità e del debito assegnato all’azienda di Maranello, il valore del titolo Ferrari oscillerebbe tra i sei e i tre dollari per azione (verrà quotato a New York e su una piazza europea). In altre parole, gli azionisti Fca si metteranno in tasca il 30% del valore del titolo ex Fiat quotato a New York (circa 10 dollari).
Migliorano i conti del gruppo
La diffusione della notizia ha fatto schizzare le quotazioni di Fiat Chrysler a +10%, ma i nostri analisti confermano il fair value a quota 14 euro (per le azioni sul listino di Milano).
I dati del terzo trimestre, passati in secondo piano dopo l’annuncio dello scorporo di Ferrari, hanno mostrato una crescita del fatturato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del 14%, oltre le attese del mercato. In pregresso anche il margine Ebit (+11%), nonostante la forte concorrenza sui prezzi in entrambi i suoi mercati di riferimento quali Italia e Brasile. Ma i nostri analisti lasciano invariate le previsioni per i prossimi cinque anni, in cui il fatturato è visto in crescita ad un tasso medio del 4% e un miglioramento del margine operativo di circa 130 punti base.
Giornata di annunci
La giornata odierna in casa Fca è stata ricca di comunicati. Oltre allo spin-off di Ferrari, il consiglio di amministrazione ha annunciato, nell’ottica di una riorganizzazione del capitale sociale del gruppo, anche l’intenzione di procedere ad un nuovo collocamento di azioni Fca e l’emissione di obbligazioni convertibili. L’offerta di titoli di capitale riguarderà sino a un massimo di 100 milioni di azioni ordinarie (comprese i 35 milioni di tresury stock), mentre quella relativa al debito convertibile ammonterà a circa 2,5 miliardi di dollari e sarà rivolta ad investitori istituzionali statunitensi e internazionali.
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