Coach delude le aspettative del mercato, ma per gli analisti di Morningstar resta una delle migliori idee di investimento all’interno del comparto luxury.
La casa di moda americana ha registrato nei primi tre mesi dell’esercizio 2015 un calo del 10% del fatturato rispetto allo stesso periodo dello scorso e questo a causa del negativo andamento delle vendite dei comparable store negli Usa (i negozi con almeno 12 mesi di vita), scese del 24%. Il mercato interno incide per il 60% sul giro d’affari complessivo dell’azienda, anche se il gruppo sta continuando a investire nel suo piano di espansione all’estero e in particolare in Cina e Giappone dove al momento gestisce rispettivamente 153 e 198 DOS (Directly operated stores).
Margini in calo
Le cose non sono andate meglio sul lato della gestione reddituale. Il calo delle vendite ha pesato sul gross margin (margine industriale), sceso al 68,8% dal 71,8% del primo trimestre 2013, mentre i maggiori costi di gestione hanno fatto scendere il margine operativo di circa 1.000 punti base.
Questi dati hanno spinto al ribasso il titolo Coach, ma i nostri analisti nono modificano le previsioni per i prossimi anni e mantengono invariata la stima del fair valua a quota 45 dollari, che alle attuali quotazioni di mercato indica come le azioni del gruppo americano siano quotate a sconto del 25%.
“Il tasso di crescita del business fuori dai confini nazionali (+4%) ha probabilmente deluso il mercato, ma dalle ultime conference call con il management era chiaro che l’intenzione dell’azienda sia quella di rallentare l’espansione della sua rete distributiva in vista del completamento del suo piano di trasformazione del brand,” dice Paul Swinand analista azionario di Morningstar.
Progetto rischioso ma non proibitivo
Coach è nata e si è sviluppata come un’azienda produttrice di prodotti di pelletteria, ma l’obiettivo del management è quello di aumentare la penetrazione nel segmento footwear e ready-to-wear che ora rappresentano circa il 10% del giro d’affari complessivo.
“Al netto dei commenti del management sul successo delle nuove linee di prodotto, il buon andamento delle vendite del segmento a più alto valore aggiunto conferma il gradimento del pubblico per il brand americano e questo fa ben sperare in una risposta positiva alla nuova offerta,” conclude Swinand.
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