Il business di Yoox non conosce crisi, ma il titolo continua a essere scambiato a sconto rispetto al nostro prezzo obiettivo che è pari a 16,38 euro (la valutazione si basa sulla metodologia Morningstar del rating quantitativo, che ricava l’obiettivo di prezzo, i giudizi sul posizionamento settoriale dell’azienda e sulla volatilità dall’utilizzo di un modello statistico).
Nonostante il negativo effetto prodotto dall’apprezzamento dell’euro, il gruppo ha registrato ricavi in crescita del 14,7%, rispetto allo stesso periodo del 2013, grazie ad ottime performance realizzate in entrambi i segmenti di attività e in tutti i mercati in cui è attivo. Le vendite del canale multimarca (che comprende i negozi online yoox.com, thecorner.com e shoescribe.com e che rappresenta il 74% del giro d’affari complessivo) sono salite del 17%, mentre in quello monomarca (che raccoglie le entrate derivanti dalla progettazione e dalla realizzazione di negozi online per i brand del lusso) l’aumento si è fermato a +7,1%.
Salgono le vendite in Italia
Lo spaccato per aree geografica mostra dati altrettanto interessanti. A discapito del debole andamento dei consumi nel Vecchio continente (pari a circa il 60% del fatturato complessivo), le vendite hanno registrato +23% nel mercato interno e +14% in Europa (Italia esclusa). Bene anche il Nord America, secondo mercato di riferimento, dove si è registrato un progresso del 7,2%, e l’area Resto del mondo (tutti i paesi ad esclusione di Europa, Giappone, Usa e Canada), trainata dagli acquisti in Cina. Il management punta molto sul Dragone e si aspetta ottimi risultati dal lancio della nuova App (per iOS e Android) anche sul mercato cinese.
I numeri del conto economico mostrano anche un discreto miglioramento della profittabilità del gruppo italiano. L’utile operativo è cresciuto del 26,3% rispetto allo scorso anno, portando il margine Ebitda al 7,4% (+70 punti base rispetto al 2013), e il risultato netto è salito 29,6%. Yoox, anche per effetto del suo modello di business a basso impiego di capitale, mostra storicamente alti indici di redditività e questo a nostro avviso è indicativo della sua posizione di vantaggio competitivo (Economic Moat).
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