Mediaset taglia i costi e confida nella ripresa della Spagna per chiudere in utile il 2014. I risultati dei primi nove mesi dell’anno mostrano ricavi in linea con il 2013, ma anche un pesante allargamento del passivo (dai 27,3 milioni di euro del 2013 agli attuali 46,8 milioni di euro). Il gruppo televisivo sta lavorando alla riduzione degli oneri operativi, ma questo non è stato sufficiente a evitare il calo dei margini di profitto. Il mercato ha comunque premiato gli sforzi sul fronte del taglio delle spese. Il titolo ha guadagnato il 6,2% ma continua ad essere scambiato su valori inferiori al nostro fair value che è pari a 3,40 euro (la valutazione si basa sulla metodologia Morningstar del rating quantitativo, che ricava l’obiettivo di prezzo, i giudizi sul posizionamento settoriale dell’azienda e sulla volatilità dall’utilizzo di un modello statistico).
Spagna in crescita
Guardando alle regioni in cui l’azienda è attiva, i dati evidenziano come l’Italia continui a soffrire il calo degli introiti pubblicitari. La raccolta è scesa dai 1.220 milioni dello scorso anno ai 1.161 milioni di quest’anno, anche se il management spera che il rallentamento del calo rispetto al 2013 sia un segnale di un tendenziale miglioramento del mercato interno. Sono diminuiti anche i ricavi del canale premium. In Spagna, invece, la crescita del fatturato del 12,7% (dai 583,9 milioni del 2013 agli attuali 658,2 milioni di euro) e la razionalizzazione dei costi di gestione ha permesso al gruppo di raddoppiare l’Ebit dello scorso anno (da 45,4 milioni a 84,2 milioni).
Negli ultimi tre anni Mediaset ha visto dimezzare l’utile operativo a causa della sua dipendenza dai ricavi pubblicitari e dal negativo quadro macroeconomico nei paesi in cui è attiva. I bassi margini di profitto e la scarsa redditività del capitale evidenziano a nostro avviso la mancanza di una posizione di vantaggio all’interno del settore media (Economic Moat).
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