Timothy Strauts: Nel grafico di questa settimana, confrontiamo i flussi in entrata verso i fondi obbligazionari high yield rispetto allo spread creditizio relativo (i dati presentati in questo video si riferiscono al mercato americano, Ndr).
In primo luogo, abbiamo bisogno di capire che cos’è lo spread di credito high yield, cioè nient’altro che il rendimento aggiuntivo che offrono le obbligazioni ad alto rendimento rispetto a quelle risk free, in questo caso quello di analoghi titoli del Tesoro Usa. Quindi, se il Tesoro degli Stati Uniti offre il 2% e i bond ad alto rendimento il 6%, il credit spread sarà il 6% meno il 2%, ossia il 4%.
Ora, diamo un’occhiata al grafico. Storicamente, abbiamo una relazione tra l’aumento degli spread creditizi e i flussi in uscita dai comparti obbligazionari ad alto rendimento. Nel 2011, quando lo spread di credito è aumentato drammaticamente, abbiamo visto forti deflussi. E poi di nuovo nel 2012, e anche nel 2013 a fronte di un piccolo aumento degli spread, abbiamo visto riscatti massicci dai fondi dedicati ai bond high yield. Poi, nel 2014, abbiamo avuto quattro mesi consecutivi di deflussi, con il picco negativo di settembre (7 miliardi dollari in uscita).
I recenti deflussi, invece, sono dovuti alle preoccupazioni circa gli utili delle aziende americane, le tensioni geopolitiche e un potenziale rallentamento in Europa e in Cina. In sostanza, se si è un investitore in cerca di investire in bond high yield oggi, ora potrebbe non essere il momento migliore, perché mentre gli spread creditizi sono in aumento, sono ancora ben al di sotto medie di lungo periodo. Quindi, forse, sarebbe meglio aspettare ancora prima di investire.
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