Prosegue con il segno meno la seduta delle Borse europee. All'indomani della decisione dell’Opec di lasciare inalterata la produzione di petrolio, il prezzo del greggio continua a scivolare, trascinando al ribasso tutte le azioni delle società petrolifere europee.
Gli operatori, intanto, stanno studiando gli ultimi dati macro della regione elaborati da Eurostat. A ottobre il tasso di disoccupazione nell'Eurozona è stato dell’11,5%, stabile rispetto ai mesi precedenti, ma in calo se paragonato ai risultati di un anno prima (quando era all’11,9%). Nella Ue a 28, il tasso di disoccupazione è pari al 10%, stabile rispetto a settembre, ma in calo se comprato al 10,7% di ottobre 2013. Tra gli stati membri i tassi di disoccupazione più bassi sono stati quelli della Germania (4,9%) e dell'Austria (5,1%) mentre i più alti sono stati registrati da Grecia (25,9% ad agosto 2014) e Spagna (24%). I maggiori incrementi di ottobre, rispetto a un anno prima, riguardano invece l'Italia (a ottobre al 13,2%, in aumento di un punto nei dodici mesi) e della Finlandia (dall’8,3% all’8,9%).
A Milano, dove gli indici sono spinti al ribasso dalle azioni del segmento oil, va in controtendenza Telecom Italia. Il mercato pensa che vertici della società prenderanno presto decisioni sul fronte brasiliano, dove hanno allo studio un'integrazione tra la controllata Tim Participacoes e Oi.
New York negativa
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, l’andamento dei future indica che Wall Street aprirà con il segno meno dopo la chiusura per la Festa del ringraziamento. A pesare sulle contrattazioni oltre Atlantico, in una giornata povera di dati macro Usa, è il calo del petrolio. Segnali di acquisto si vedono soprattutto sui titoli del settore aereo per il quale la discesa del barile significa meno costi per il carburante.
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