La decisione della Banca centrale cinese di tagliare i tassi di riferimento peserà sui risultati di Industrial and Commercial Bank of China, ma i nostri analisti mantengono invariata la stima del fair value a quota 5,70 dollari di Hong Kong. La valutazione è sostanzialmente in linea con le quotazioni del mercato, quindi la nostra raccomandazione è quella di mantenere un atteggiamento prudente.
La riduzione di 40 punti base sul costo per accedere al credito (sceso al 5,6%) finirà per impattare nel breve periodo sulla componente principale del reddito degli istituti di credito. Per i prossimi tre anni, infatti, ci aspettiamo che il fatturato resti piatto per poi ripartire nel 2019. Questo avrà un contraccolpo sul margine operativo del gruppo (che scenderà di oltre 10 punti percentuali) e sugli indici di redditività.
Forte grazie alle economie di scala
ICBC è la prima banca del cinese. Detiene il 15% dell’ammontare complessivo dei depositi e il 13,5% dei prestiti totali concessi nel paese. Questo le garantisce elevate economie di scala che le permettono di ridurre in maniera significativa i costi fissi della sua struttura, come testimoniato dal suo indice di efficienza operativa inferiore al 40%, nonché di fare una forte attività di cross-selling tra i suoi clienti.
La banca ha una base di clienti molto estesa. Questo da una parte le garantisce di finanziari oltre l’80% delle sue attività attraverso i depositi, ma anche di vendere con più facilità altri prodotti e servizi, come carte di credito, prodotti di risparmio gestito o assicurativi. La capacità di rispondere a molteplici esigenze di risparmio e investimento rafforza il legame tra la banca e il suo cliente e questo riduce la possibilità che quest’ultimo si rivolga a un altro istituto (costi di switch). Un elemento questo che, insieme alle elevate economie di scala, segnalano la presenza di una posizione di vantaggio (Economic Moat) di ICBC all’interno del settore bancario cinese.
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