Le Borse tentano un altro balzo

Europa positiva in attesa delle decisioni di domani della Bce. La moneta unica si avvicina ai minimi contro il dollaro. A Milano si mette in evidenza Telecom. Partono bene le banche. Asia incolore: gli investitori preferiscono New York. 

Marco Caprotti 03/12/2014 | 09:46
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Le Borse europee partono con il passo giusto alla vigilia dell'atteso meeting della Bce e provano a dar seguito al minirimbalzo di ieri. La mattinata sarà probabilmente orientata dall'indice Pmi servizi che sonda le previsioni dei responsabili acquisti del settore.

A Milano, in evidenza Telecom Italia dopo che ieri il ceo Marco Patuano ha indicato un'accelerazione sulla creazione della rete in banda larga, mentre ha parlato di tempi non immediati per l'integrazione in Brasile con Oi. Bene il comparto bancario. Timida reazione di Saipem dopo il tonfo di ieri legato all'annuncio russo sulla probabile chiusura del progetto South Stream.

L’Asia preferisce New York
Seduta in colore per l’Asia. Gli investimenti, spiegano gli operatori, si stanno in parte spostando sulla Borsa americana. Ieri Il Dow Jones ieri ha messo a segno il 32esimo record dell'anno con gli investitori che hanno brindato alle immatricolazioni auto, a novembre risultate migliori delle attese negli Stati Uniti. A questo si sono aggiunti il rimbalzo del settore energetico (insensibile al calo del petrolio) le spese per le costruzioni a ottobre (oltre le attese) e la fiducia del mercato nelle Banche centrali. In Giappone, la Borsa di Tokyo ha chiuso la seduta a un nuovo massimo da sette anni, trainato dal dollaro e da Wall Street. Al termine degli scambi, l’indice Nikkei ha guadagnato lo 0,32%. Il Topix è salito dello 0,13%.

Euro debole
L’euro, intanto, è stato messo all'angolo dalla forza del dollaro nelle prime battute sui mercati europei, La divisa unica europea è scambiata a 1,2367 dollari (1,2424 ieri alla rilevazione ufficiale della Bce), dopo essere stata quotata 1,2364 (cioè molto vicino ai minimi degli ultimi oltre 27 mesi. L'euro sfrutta l'indebolimento dello yen-dollaro per consolidarsi sui massimi livelli degli ultimi sei anni nei confronti della valuta giapponese, scambiata a inizio mattinata a 147,54 (148,08 ieri Bce). La divisa nipponica è in difficoltà per fattori endogeni: il taglio del rating al debito sovrano da parte di Moody's e le recenti conferme che il fantasma della deflazione non è completamente scomparso.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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