I lettori di Morningstar.it che hanno consultato le schede delle società quotate, a novembre si sono orientati soprattutto sulle italiane. L’interesse maggiore, complice l’andamento del prezzo del petrolio è andato (ancora una volta) ai due colossi energetici Eni e Enel. Ma sul podio, in seconda posizione, è finita anche Fca (ex Fiat).
Il gruppo auto ha annunciato l’emissione di 87 milioni di azioni, costituite da titoli detenute da Fca e nuove equity) per ricostituire il capitale cancellato a seguito del recesso esercitato da alcuni azionisti dopo il cambio di nome della società e lo spostamento della sede legale in Olanda. L’ex Lingotto ha anche emesso un prestito obbligazionario a conversione obbligatoria per un ammontare complessivo di 2,5 miliardi di dollari con scadenza 2016.
A novembre fra i titoli più seguiti ha brillato anche Saipem (servizi per l’industria petrolifera). Il mese scorso ancora non si parlava della cancellazione da parte della Russia del progetto del gasdotto South Stream. A tenere banco era la razionalizzazione della società, suddivisa in tre business unit: onshore, offshore e drilling (perforazione).
La marcia dei finanziari continua
A novembre, con l’arrivo dei risultati degli stress test effettuati dalle authority bancarie del Vecchio continente, sono state molto consultate anche le schede dei titoli finanziari italiani. Monte dei Paschi di Siena ha presentato il piano per coprire il deficit di capitale da 2,11 miliardi di euro per la ricapitalizzazione richiesta dopo la bocciatura dell'istituto senese.
Intesa SanPaolo, invece, dagli stress test è uscita con un eccesso di capitale di 13 miliardi di euro (che l'Ad Carlo Messina ha comunicato essere ora salito a 16 miliardi). L’istituto sta studiando un'offerta per comprare (da Rbs) Coutts& co., storica banca di gestione patrimoniale del Regno Unito che esercita anche attività di private banking e wealth management.
Tra gli altri finanziari anche Unicredit e Assicurazioni Generali. Quest'ultima ha recentemente avviato una partnership europea con la società di assicurazioni sudafricana Discovery per il lancio della piattaforma di prodotti “Vitality”, una gamma di soluzioni innovative assicurative “salute & protezione”.
Due big fuori confine
Nella classifica mensile di novembre entrano solo due titoli quotati esteri: il colosso dell’e-commerce cinese Alibaba e quello dell’hi tech Apple.
La società asiatica ha recentemente guardato al mercato del debito americano, collocando un bond da 8 miliardi di dollari e ricevuto domande per 55 miliardi di dollari. Dal fronte americano però arrivano anche le pressioni dei big delle vendite al dettaglio Usa, che dopo aver preso di mira per anni Amazon, puntano il dito contro il colosso cinese. L’accusa è quella di approfittare delle lacune nel sistema fiscale americano a danno dei piccoli negozi.
Problemi legali anche per Apple. La società di Cupertino è sotto i riflettori per il caso dei vecchi modelli di iPod che costringevano gli utenti a comprare e scaricare musica solo su iTunes. Il gruppo si consola con i risultati: nell'ultimo trimestre ha segnato quote di vendite record con il nuovo iPhone 6 in tutti i mercati (eccetto il Giappone).
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.