Al giro di boa delle contrattazioni si appesantiscono le perdite sui listini di Eurolandia. Il negativo andamento del greggio, le cui quotazioni sono scese sotto quota 60 dollari (Wti), continua a trainare al ribasso i titoli del comparto energetico, mentre il risultato sotto le attese della produzione industriale in Cina (+7,2% contro il +7,5% stimato) ha fatto scattare le vendite anche sul comparto minerario.
La Borsa di Londra, sulla quale vengono scambiate le azioni delle principali compagnie energetiche e minerarie, è infatti quella che al momento paga il dazio maggiore. Sullo sfondo, inoltre, permane la situazione di forte incertezza sul destino politico della Grecia. L’ipotesi di elezioni anticipate si fa sempre più concreta e gli spread dei titoli di Stato decennali dei paesi periferici (Italia, Spagna e Francia) non accennano a scendere.
Finmeccanica in rialzo
A Piazza Affari il Ftse Mib segna -1,4% per effetto dei forti ribassi registrati da Tenaris e Saipem, per la quale potrebbe prospettarsi l’ipotesi di un aumento di capitale. Male anche Yoox e Mediolanum. Finmeccanica guadagna lo 0,46% sulla scia della notizia relativa all’aggiudicazione della commessa per la manutenzione degli F35. In rialzo anche Gtech e Ubi Banca.
New York negativa
L’andamento dei future a New York indica che Wall Street aprirà in ribasso. L’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) ha tagliato ancora le stime sulla domanda di petrolio e questo continua a far scendere le quotazioni dell’oro nero. Nel pomeriggio saranno resi noti i dati relativi all’indice dei prezzi alla produzione e alla fiducia dei consumatori il cui risultato potrebbe rialzare l’umore degli operatori.
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