Asia-Pacifico, biotecnologie e farmaceutici sono le aree e i settori dove investono i migliori fondi esteri disponibili alla vendita in Italia (non istituzionali), selezionati in base al Morningstar Risk-adjusted return (MRAR) a undici mesi (misura del rendimento aggiustato per il rischio e i costi), tra quelli che hanno un rating complessivo di cinque stelle.
Rally indiano
Al primo posto, troviamo Aberdeen Global Indian Equity, che rientra nella categoria Morningstar specializzata sulla Borsa di Mumbai, la migliore nel 2014. Cinque stelle di rating overall, il comparto combina un rischio basso rispetto ai concorrenti, con rendimenti medi superiori e un profilo commissionale nella media. La Borsa indiana ha ritrovato slancio nel corso dell’anno dopo le elezioni che hanno segnato la vittoria di Narendra Modi a Primo ministro, che ha ridato fiducia agli investitori con il suo programma di riforme. Il paese beneficia anche della riduzione del prezzo del petrolio, dato che è uno dei grandi importatori.
Il biotech avanza
Al secondo posto, si colloca un settoriale, Candriam Equities L Biotechnology, specializzato in azioni di società biotecnologiche. Oltre ad avere un rating di cinque stelle (per la classe N), il fondo ha un giudizio pari a una medaglia di Bronzo da parte degli analisti di Morningstar, che apprezzano particolarmente il processo di investimento e il solido track record dei rendimenti. L’industria biotech ha corso molto durante il 2014, grazie soprattutto allo sviluppo di nuovi farmaci, in particolare in campo virologico e oncologico, con conseguente aumento della produttività.
Anno d’oro per i farmaceutici
Seguono nella classifica per MRAR una serie di fondi della categoria Azionari settore della salute, tra i quali i migliori sono Janus Global Life Sciences, che dal 2012 è nel primo quartile per performance annue a fronte di un rischio e di costi superiori alla media, e Axa WF Framlington Health, che i nostri analisti hanno messo “sotto revisione” dopo la partenza del gestore ad ottobre 2014.
Mercati di frontiera
Infine, al quinto posto si posiziona Schroder ISF Middle East, un fondo che investe in società del Medio oriente e a tratto particolare vantaggio dal sovrappeso di alcuni settori come i servizi finanziari, l’immobiliare e l’industria (dati di portafoglio al 30 agosto 2014).
Fardello russo
In fondo alla classifica, si collocano i fondi, che pur essendo cinque stelle, sono stati penalizzati dall’andamento dei mercati di alcune regioni. In particolare, Parvest Equity Russia Opportunities ha pagato il deterioramento della situazione macroeconomica e le tensioni geopolitiche nell’area. Nonostante la performance da inizio anno sia negativa, il comparto è tra quelli che più sono riusciti a contenere le perdite, collocandosi nel primo quartile della categoria.
L’esposizione alla Russia ha pesato anche su Schroder ISF Emerging Europe, che più recentemente ha anche risentito della crisi politica in Grecia. Il fondo mantiene comunque uno storico di solide performance a fronte di un rischio nella media.
Delusione brasiliana
Il 2014 non è stato positivo neppure per il Brasile, che ha deluso gli investitori con la riconferma alla presidenza di Dilma Rousseff a ottobre. L’esito del voto ha vanificato le speranze di attuazione di riforme strutturali per risolvere i problemi economici del paese. Tra i fondi a cinque stelle che più hanno pagato questa situazione figura Bradesco Global Brazilian Equities Middle&Small caps, che nel 2014 è scivolato nel terzo quartile. Gli investimenti nel paese latino-americano hanno penalizzato anche Comgest Growth Latin America, che, dopo essere stato per tre anni nel primo quartile della categoria, è sceso nel terzo (dati al 30 novembre 2014).
Il petrolio fa la sua parte
A livello settoriale, è stato un anno da dimenticare per gli azionari energia. SSgA Energy Index Equity Fund, fondo con il massimo del rating complessivo, è stato penalizzato per la sua politica di investimento passiva, che ha come obiettivo la replica fedele dell’indice Msci Energy.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.